Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Organizzato e coordinato da FreshPlaza a Macfrut

"Resoconto dell'evento "Seminiamo le idee... per il futuro dell'ortofrutta!"



Non chiamateli piatti di contorno. Che si tratti di frutta o di verdura, da moltissimi anni i prodotti ortofrutticoli sembrano essersi rassegnati al ruolo di comprimari del pasto, con la conseguenza che un'intera industria vive una condizione da metaforica "Cenerentola". Le cose devono cambiare, ma per farlo il consumatore deve guardare a questi prodotti con occhi nuovi. Non facile dopo anni di propaganda martellante da parte di cibi di ogni genere, snack e merendine, o addirittura piramidi alimentari sballate e di difficile lettura.


Rossella Gigli, direttrice di FreshPlaza Italia, introduce l'incontro. Dopo i saluti di Matteo Marchi, assessore all'agricoltura del Comune di Cesena, l'incontro inizia al minuto 6 e 13 secondi della registrazione video realizzata da Agrilinea e riportata più sotto.

A intraprendere la battaglia, con coraggio, è stata FreshPlaza, che giovedì pomeriggio (6 ottobre 2011) ha organizzato un workshop-evento a Macfrut, la più importante fiera dell’ortofrutticoltura del Mediterraneo.


La sala. Dal minuto 18:36 al minuto 21:11 della registrazione video realizzata da Agrilinea (vedi sotto) è stato proiettato un filmato-tributo per aprire i lavori.

Nel corso del seminario, dal titolo "Seminiamo le idee... per il futuro dell'ortofrutta!", si sono alternate le esperienze di tante aziende, anche a conduzione familiare, accomunate da un elemento chiave: la capacità di innovare e di guardare al futuro senza barriere mentali.


La sala.

Per ripensare la comunicazione del settore c’è chi ha percorso i canali Internet più recenti, come il cosiddetto Web 2.0, tra cui il social network Facebook e il portale per lacondivisione video YouTube.


Sara Bellini. Il suo intervento comincia al minuto 22 e 59 secondi della registrazione video realizzata da Agrilinea e riportata più sotto.

E’ il caso dell’Organizzazione di produttori agricoli trentina Sant’Orsola, specializzata nella produzione e commercializzazione di piccoli frutti (fragole, ciliegie, bacche e baby kiwi) provenienti da 1200 aziende socie, trentine, venete e calabresi: "Questo tipo di comunicazione presenta meno costi, ma non bisogna farsi trarre in inganno – ha ammonito Sara Bellini, marketing manager di Sant'Orsola – dato che sulla Rete viene richiesta una presenza costante. Guai a non prestare attenzione agli utenti interessati, bisogna garantire loro risposte rapide e interazione. Questi mezzi vanno usati bene, con consapevolezza e investendo in termini di tempo".


Un momento dell'intervento di Sara Bellini.

Per ripensare invece la modalità di commercializzazione nel punto vendita del supermercato, Cristiana Furiani di Geofur ha sottolineato come sia importante fornire al consumatore anche una chiave di lettura che metta in risalto il lavoro che si cela dietro al singolo prodotto ortofrutticolo. Nel caso specifico del radicchio, core business di Geofur, Cristiana ha messo in risalto non solo quanta passione occorra per produrlo, ma anche i diversi passaggi e il notevole tempo necessario (dai 60 ai 100 giorni) per portare a pieno sviluppo e presentazione commerciale il proprio prodotto.


L'intervento di Cristiana Furiani si trova all'ora 01:02:20 della registrazione video realizzata da Agrilinea e riportata più sotto.

Bisognerebbe dunque presentare il tutto nel modo migliore. E maestri nel farlo si sono rivelati gli americani, come ha sottolineato l'organizzatrice del convegno, Rossella Gigli, portando l'esperienza (al minuto 01:08:04 del video di Agrilinea) dell'impresa italo-americana Royal Rose, la quale ha lanciato per il proprio radicchio un concept ("Salads for adults" = insalate per adulti), giocato sul gusto amarognolo di questa lattuga. Sulle confezioni di radicchio della Royal Rose è stampato un QR code (codice a barre bidimensionale), leggibile dai cellulari smartphone, che apre direttamente sul telefonino una pagina web molto ricca di contenuti.



Su Internet l'azienda non si mette solo in vetrina, ma propone concorsi coinvolgenti o una selezione di ricette e cocktail abbinabili al radicchio. Soluzioni di questo genere si potrebbero studiare anche In Italia dove, ormai, circolano 20 milioni di smartphone, uno ogni tre abitanti (al minuto 38:10 del video di Agrilinea).


In prima fila, i dodici relatori della giornata, provenienti da ogni parte d'Italia e tutti under-50.

Sulla corretta informazione circa l'aspetto salutistico dei prodotti ortofrutticoli si è concentrato invece l’intervento di Riccardo Calcagni, amministratore delegato di Besana, una delle più importanti compagnie europee per produzione, trasformazione e commercializzazione di noci e frutta secca. L’azienda, qualche anno fa, si è trovata a combattere un trend di consumi in calo a causa di pregiudizi diffusi, che vedevano la frutta secca tra gli alimenti potenzialmente dannosi per la salute e perciò relegata a Natale, quasi come uno strappo alla regola da concedersi una volta l’anno.


L'intervento di Riccardo Calcagni comincia al minuto 40:24 della registrazione video di Agrilinea riportata sotto.

Besana allora ha commissionato studi e ricerche in grado di dimostrare come, all’opposto, un consumo ragionevole di frutta secca sia consigliabile per la salute: "Nel 2005 abbiamo cominciato a diffondere i risultati della ricerca ai medici, per sfatare l’associazione tra frutta secca, grassi e colesterolo. Dati pubblicati anche sul nostro portale nucisitalia.it, per far passare il messaggio che frutta secca è benessere. Dal 2007 in poi il trend si è invertito, i consumi sono in crescita del 10% e il prodotto si sta destagionalizzando”.

La noce, con il resto della frutta secca, si è riposizionata così al giusto posto nella piramide alimentare. Un grafico, questo, che dovrebbe indicare in modo chiaro e leggibile quali cibi sono da consumare in quantità maggiore e quali meno, ma che spesso confonde i consumatori (vedi dal minuto 56:58 del video riportato sotto): "Essendo abituati a leggere dall’alto verso il basso – ha spiegato Rossella Gigli – la piramide alimentare risulta addirittura fuorviante per molte persone. Per questo, come FreshPlaza, abbiamo preso come esempio il nuovo logo a forma di piatto pensato dal dipartimento all’Agricoltura degli Stati Uniti, adattandolo graficamente ai cibi italiani. In questo modo chiunque può notare, a colpo d’occhio, la giusta proporzione di un pasto. Frutta e verdura dovrebbero costituire la metà di un piatto, mentre le proteine e i carboidrati l’altra metà, più un’aggiunta di latticini".


L'intervento di Fabio Zanesco comincia all'ora 02:02:28 della registrazione video di Agrilinea riportata sotto.

Ma il cambiamento per il futuro dell'ortofrutta deve passare anche dall'interno delle aziende, come sottolineato dall'incisivo intervento del direttore vendite di VIP-Val Venosta, Fabio Zanesco, il quale ha invitato tutti i presenti a dotarsi di una solida cultura d’impresa prima di mettersi sul mercato: "Non ci si può permettere d’improvvisare. Per raggiungere il successo bisogna disporre di tre ingredienti essenziali: organizzazione, risorse umane e cultura". Oltre a questo, è importante attrarre e valorizzare nelle imprese i giovani talenti, come sottolineato dal direttore del Consorzio La Trentina, Simone Pilati.


L'intervento di Simone Pilati comincia all'ora 03:01:32 della registrazione video di Agrilinea riportata sotto.

Tutta l’innovazione e la buona comunicazione di questo mondo, ad ogni modo, poco possono contro le crisi sulla sicurezza alimentare che ciclicamente si abbattono sul settore agroalimentare. Quando i media si mettono a parlare di mucca pazza, Escherichia coli o altro, quasi sicuramente si assisterà a perdite economiche causate dalle paure dei consumatori. Per questo Sergio Giardina, dell'azienda Fratelli Giardina, ha sottolineato l’importanza per il mondo dell’ortofrutta di approcciare le crisi con una nuova strategia, magari pensando all'istituzione di un unico ufficio legale.


L'intervento di Sergio Giardina comincia all'ora 01:46:33 della registrazione video di Agrilinea riportata sotto.

"Il problema non è se arriverà o meno una crisi, ma quando arriverà e quali danni potrà causare - ha osservato Sergio - Essere pronti a gestire le emergenze, per mezzo di crisis manager, è divenuta una necessità. Il consumatore ha bisogno di informazioni rapide e corrette, ma in caso di errori clamorosi d'informazione, come quelli emersi nel caso E.coli di quest'anno, le aziende devono tutelare la propria immagine con ogni mezzo".


L'intervento di Sara Grasso comincia all'ora 01:24:43 della registrazione video di Agrilinea riportata sotto.

Molti altri gli interventi che hanno arricchito l'evento: dalla presentazione dei diversi codici di comunicazione attraverso i quali proporre in paesi esteri, anche molto distanti dal nostro, un prodotto particolare come l'arancia rossa siciliana (Sara Grasso, export manager di Oranfrizer); alle varie declinazioni con cui un ortaggio apparentemente "povero" (la carota) può essere trasformato in un valore e in un prodotto sorprendente, proponendolo in forme inconsuete come le baby carrots, o le fettuccine di carota o "giocando" con i diversi colori che esistono in natura e grazie al lavoro delle aziende sementiere (dal viola, al giallo, al bianco), come emerso dalla testimonianza di Tiziana Tarola dell'azienda Aureli Mario. (Continua sotto il video)


L'intervento di Tiziana Tarola comincia all'ora 01:11:50 della registrazione video di Agrilinea riportata qui sotto.

Clicca qui sotto per accedere al video integrale dell'evento. In caso il filmato non partisse cliccando sul tasto Play, fare clic nella barra grigia in basso.
Watch live streaming video from agrilinea at livestream.com


L'intervento di Gianni Picci comincia all'ora 02:32:19 della registrazione video di Agrilinea riportata qui sopra.

Dalla Sardegna, Gianni Picci della Cooperativa Santa Margherita ha esplorato le opportunità e i rischi connessi ai cosiddetti prodotti di nicchia, mentre dalla Calabria, la presidentessa del Consorzio del Limone di Rocca Imperiale IGP, Marianna Latricchia, ha lanciato la proposta di riunire i Consorzi DOP e IGP per territorio, come chiave per potenziarne le opportunità e i risultati commerciali.


L'intervento di Marianna Latricchia comincia all'ora 02:46:15 della registrazione video di Agrilinea riportata sopra.

Dalla Puglia, Raffaella Di Donna dell'omonima azienda specializzata in uva da tavola, ha invece proposto di dedicare una maggiore attenzione al rapporto tra mondo della produzione e ricerca, intesa tanto nel senso di innovazione di prodotto e di processo, quanto di indagini di mercato che consentano di rispondere ai gusti del consumatore, anche anticipandoli, fino alla ricerca di un nuovo equilibrio tra oneri che le imprese oggi si assumono e onori che ne ricavano.


In primo piano, Raffaella Di Donna. Il suo intervento si trova all'ora 02:17:18 della registrazione video di Agrilinea riportata sopra.

Ultimo, ma non meno importante, l'intervento conclusivo di Mario Tamanti, direttore generale del gruppo Apofruit, il quale ha posto l'accento sul fatto che l'era dell'individualismo sia ormai al tramonto e che solo riunendo le forze e i talenti su progetti coordinati e collettivi di rinnovamento, l'ortofrutta italiana potrà aspirare a trasformarsi finalmente da una Cenerentola alla principessa che merita di essere.

L'intervento di Mario Tamanti comincia all'ora 03:15:46 della registrazione video di Agrilinea riportata sopra.