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Caprotti si dimette da Presidente di Esselunga

Davanti ad un parterre importante, tanta stampa nazionale, straniera, e gli amministratori delegati delle più grandi aziende del largo consumo e anche qualche concorrente un po' defilato, Bernardo Caprotti approfitta della presentazione de "Il mago di Esselunga", video-racconto, firmato da Giuseppe Tornatore, per smentire qualsiasi voce su vendite a stranieri.

"Esselunga è una società italiana e rimane italiana, rimane un'azienda familiare". Intanto, annuncia l'arrivo di un nuovo presidente: "Io ho avuto due presidenti nella mia lunga carriera, uno era un signore di Bergamo, il Conte Zanchi, che è stato in carica per molti anni, poi ho avuto Riccardo Genziano, un professore di Economia all'Università di Pavia adesso da parecchi anni la carica di presidente è accentrata sulla mia persona, però io sono un operativo e preferisco che ci sia un presidente più autorevole".

Caprotti non dimentica di sottolineare con parole dure la sentenza di cui è stato soggetto pochi giorni fa (vedi precedente notizia): "Soprattutto dopo questa sentenza che fa di me grosso modo un ladro, ho ritenuto di non poter più ricoprire questa carica e quindi le mie dimissioni sono a disposizione esattamente fra sette giorni". Il presidente nuovo c'è già, ma il nome è ancora top secret.

In pensione?, assolutamente no, continua Caprotti: "Questo non significa che io mi ritiri da quello che è l'attività operativa, soprattutto dalle poche cose che io faccio personalmente, in primis la rottamazione dei vecchi negozi con la sostituzione con negozi nuovi cosa che nessuno fa. I negozi vecchi vanno chiusi. Continuerò a seguire anche le risorse umane e i rapporti con la pubblica amministrazione a livello politico. L'azienda avrà management, controllo e tutto quanto serve". Chiude l'annuncio con un'ultima smentita: "Io in Borsa comunque non ci vado!".
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