La catena di supermercati australiani Coles ha promesso di non importare banane dall'estero, nonostante gli estesi danni prodotti alle colture nazionali dal ciclone Yasi nel Nord del Queensland.I coltivatori avevano temuto che i grandi supermercati iniziassero a importare frutta, dopo che le stime hanno indicato che il 75% dell'offerta nazionale di banane è stato colpito da ciclone di giovedì scorso.
Ma Coles ha fatto sapere che la risposta del settore all'emergenza ciclone potrebbe richiedere tempi minori rispetto a quanto preventivato. "Coles si è impegnata a non mettersi alla ricerca di banane d'importazione, a seguito del ciclone Yasi", ha dichiarato la società in un comunicato.
Il settore delle banane del Queensland aveva già subito un duro colpo nel 2006, quando il ciclone Larry travolse lo stato, seminando distruzione nelle aziende agricole e causando grandi difficoltà di approvvigionamento. La situazione comportò l'import di banane congelate dall'Asia.
Qualche giorno fa, il governo federale ha reso noto che non avrebbe allentato le rigide leggi di quarantena, nel caso in cui fossero state necessarie maggiori importazioni a seguito del ciclone Yasi.
"Eravamo stati avvisati con il ciclone Yasi e così abbiamo potuto immagazzinare più banane", ha detto il responsabile merci di Coles, John Durkan, aggiungendo: "Molti dei nostri produttori-fornitori hanno anche abbattuto le loro piante prima del passaggio del ciclone, per consentire alle piantagioni un più rapido recupero che non se fossero state danneggiate da Yasi".
Nonostante tutte queste accortezze, la catena Coles non nasconde però che i prezzi delle banane potrebbero aumentare, in misura anche significativa. Woolworths, per esempio, ha più che raddoppiato il prezzo del frutto fino a quasi 6 dollari/kg.
Il rivenditore ha dichiarato che il rialzo dei prezzi è giustificato perché è in linea con il nuovo prezzo del prodotto sul mercato all'ingrosso e che ciò consentirà di versare agli agricoltori contribuzioni più elevate.