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Firmato ieri a Catania un protocollo d'intesa per potenziare la ricerca sulla diagnosi e sulla riconversione

La Sicilia rilancia la lotta contro il virus della Tristeza degli agrumi

"L’impegno della Regione è di rilanciare in maniera definitiva la lotta contro il virus della Tristeza degli agrumi (CTV) e supportare le riconversioni necessarie, sia in riferimento all’appoggio al reddito, sia in riferimento all’informazione ed alla conoscenza, per scegliere le varietà più moderne e adatte". Lo ha assicurato ieri l’assessore alla Risorse agricole ed alimentari, Elio D'Antrassi (nella foto sotto), concludendo i lavori del convegno dal titolo "Strategie per il contenimento del virus della Tristeza e il rilancio dell’agrumicoltura" che si è svolto ieri a Catania nella della Presidenza della Regione e al quale hanno partecipato agricoltori, operatori del settore e ricercatori.

La Tristeza è una malattia che colpisce le piante di agrumi (eccetto i limoni) causando, a secondo dei casi, il deperimento lento o fulminante: il virus da alcuni anni si è diffuso in Sicilia, provocando ingenti danni nelle province di Catania e Siracusa.

Nel corso del convegno, promosso dall’assessorato alle Risorse agricole, sono state anticipate le iniziative di contrasto al virus nel breve termine e presentati gli interventi, per il medio e lungo periodo, messi in campo dalla Regione.

"Stiamo valutando - afferma il direttore generale del dipartimento interventi strutturali Rosaria Barresi - il recupero di risorse dal piano agrumi per destinarle alla riconversione varietale e alla ristrutturazione degli agrumeti. Soluzione che consentirà la realizzazione di nuovi agrumeti con portinnesti che, da una lato resistano al virus e, dall’altro siano di varietà che rispondano maggiormente alla richieste del mercato".

I lavori hanno rappresentato, inoltre, l’occasione per la presentazione e la sottoscrizione del protocollo d’intesa stipulato dal dipartimento agli Interventi infrastrutturali dell’assessorato alle Risorse agricole, con le Università di Palermo e di Catania, il Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in Agricoltura ed il Parco scientifico e tecnologico della Sicilia.


Il tavolo dei relatori, con al centro l'assessore alle Risorse agricole e alimentari, D'Antrassi.

L’intesa è finalizzata all’incremento delle capacità competitive delle aziende agrumicole siciliane mediante l’introduzione di importanti innovazioni scientifiche che possano supportarle nel processo di riconversione.

"L’accordo - spiega il direttore generale Salvatore Barbagallo - prevede l’avvio di attività di ricerca e divulgazione sui metodi innovativi per il contenimento, la diagnosi ed il rilevamento del virus, prevista anche la redazione di un’analisi cartografica della diffusione della malattia".

"Il protocollo - continua Barbagallo – è finanziato con risorse comunitarie bloccate da oltre cinque anni che sono state recuperate e rese operative".

Altre linee dell’intervento riguarderanno l’impegno di nuovi portinnesti e l’analisi del loro comportamento nei diversi ambienti e rispetto ad altri patogeni, nonché la produzione di materiale di propagazione di piante di agrumi in ambiente confinato in modo da garantire la produzione di materiale vivaistico certificato dal punto di vista fitosanitario.

Ai lavori hanno preso parte i Presidi delle Facoltà di Agraria di Palermo e Catania, Giuseppe Giordano e Agatino Russo, Antonio Catara, già Presidente del Parco scientifico e tecnologico della Sicilia e delegato per la ricerca dell’Università di Catania, Francesco Intrigliolo, direttore del Centro di ricerca per l’agrumicoltura e le colture mediterranee di Acireale, Salvatore Davino, del Dipartimento Demetra dell’Università di Palermo, Alessandra Gentile, del Dipartimento di Scienze delle produzioni agrarie e alimentari dell’Università di Catania e Rosario D’Anna del Servizio fitosanitario regionale.

Fonte: Regione Siciliana