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Scheda: la shelf-life

L'espressione "shelf-life" è particolarmente usata quando si parla di prodotti alimentari e medicinali, i più soggetti al deterioramento.

Consultando il dizionario di Marketing & Pubblicità Zanni, si trova la seguente definizione: "Vita del prodotto sullo scaffale. Periodo di tempo in cui la merce, in base alla scadenza riportata sulla confezione, può rimanere in stock".

Secondo il Picchi, la shelf-life corrisponde alla "vita degli articoli da banco. È il periodo durante il quale un qualsiasi prodotto può essere tenuto presso un punto vendita al dettaglio, senza che vengano alterate le sue qualità e senza dover ricorrere a particolari accorgimenti che ne prolunghino la conservazione".

In pratica, la shelf-life di un alimento deperibile, come potrebbero essere i prodotti ortofrutticoli, stabilisce quanto a lungo questo alimento manterrà le sue caratteristiche qualitative nelle normali condizioni di conservazione e utilizzo.

Non esistono standard per la determinazione della shelf-life. I prodotti alimentari, infatti, perdono il loro grado di freschezza in tempi differenti, in funzione della materia prima impiegata e del metodo di preparazione, confezionamento e conservazione.

Responsabile della definizione della shelf-life di un alimento è l’Operatore del Settore Alimentare (OSA). Per determinare questo parametro l’OSA deve conoscere come, nel tempo, si evolvono le caratteristiche microbiologiche, organolettiche e chimico fisiche del prodotto e deve dichiarare in etichetta il tempo minimo di conservazione (da consumarsi preferibilmente entro…) oppure - nel caso dei prodotti facilmente deperibili da un punto di vista microbiologico - la data di scadenza (da consumarsi entro il…) (Decreto Legislativo 27/01/92 n°109).

Risulta quindi evidente come la sicurezza e la shelf-life di un alimento siano tra loro strettamente correlate: un alimento deve infatti rimanere sicuro per il consumo, mantenendo le caratteristiche di gusto, aspetto, aroma, sapore e consistenza.

Non andrebbe poi sottovaluta la corretta conservazione domestica delle originarie caratteristiche organolettiche degli alimenti ortofrutticoli nelle loro ottimali condizioni e in questo senso, il compito dei consumatori potrebbe essere facilitato con una serie di consigli e suggerimenti pratici per conoscere e difendere la durata delle caratteristiche organolettiche dei loro acquisti con e senza frigorifero.

La shelf life degli ortaggi di IV gamma è mediamente di 4-10 giorni, quindi del tutto simile a quella dei prodotti freschi, il che è rassicurante! Il principale vincolo per la loro conservazione è il mantenimento della catena del freddo, perché non ci sono conservanti. Al momento dell'acquisto, leggere sempre con attenzione le etichette e, una volta aperta la confezione, consumarne il contenuto entro le 24 ore successive.