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Gran Bretagna: test di resistenza alla peronospora su patate OGM

Presso il John Innes Centre di Norfolk (UK), un lotto di terreno sperimentale destinato alla coltivazione controllata di patate geneticamente modificate (OGM) ha resistito a cinque giorni di intensi attacchi di peronospora. Gli scienziati hanno intenzionalmente diffuso la peronospora nei campi sperimentali a Colney, nei quali sono anche presenti cultivar resistenti, grazie a geni presi "in prestito" da tuberi selvatici.

I risultati iniziali, dopo meno di una settimana di attacco di peronospora, sembrano indicare che un lotto di patate Desiree geneticamente modificate ha resistito bene alla fitopatia. Tuttavia, il Prof. Jonathan Jones, alla guida della sperimentazione triennale che coinvolge 192 piante di patate geneticamente modificate, ha sottolineato che è troppo presto per saltare alle conclusioni.


Nella foto, il Prof. Jonathan Jones mostra due tuberi: a sinistra, una patata Desiree standard, ottima per le preparazioni arrosto o il forma di patatine, ma di solito molto vulnerabile all'infezione fungina della peronospora. Il piccolo tubero sulla destra, invece, è un "parente" selvatico della patata Desiree, il quale, sebbene non sia commestibile e anzi tossico, contiene in sé una caratteristica genetica altamente desiderabile: una resistenza naturale contro la peronospora. (Foto: BBC)

"Sono abbastanza entusiasta delle prime indicazioni ma resto cauto, perché non abbiamo ancora fatto una vera e propria analisi dei dati. Le prime impressioni sembrano mostrare che uno dei due geni testati abbia conferito un grado di protezione alle piante - afferma Jones - Ne stiamo cercando le ragioni. Abbiamo un po' di analisi da fare". Jones ha inoltre precisato che la sperimentazione, autorizzata ufficialmente dal Defra, serve a valutare la resistenza delle patate OGM ai ceppi di peronospora presenti in natura.

Gli scienziati hanno piantato patate Desiree geneticamente modificate in un'area delle dimensioni di due tavoli da biliardo, recintata per proteggerla dai blitz degli attivisti anti-OGM. Altre patate convenzionali, di varietà Maris Piper, sono state piantate insieme alle versioni OGM, per effettuare un confronto. Jones ha dichiarato che l'impatto della fitopatia è stato "visibilmente evidente" sulla varietà convenzionali di patate.

I primi risultati hanno indicato che uno dei campi sperimentali OGM, il MCQ1, non è stato in grado di resistere alla fitopatia. "L'altro, invece, il VNT1, che presenta una resistenza alla diffusa e distruttiva nuova super-peronospora Blue 13, sembra funzionare", ha continuato Jones.

Tutte le patate, che sono state piantate nella prima settimana di giugno, si sono sviluppate in serra fino a quando non è arrivato il permesso ufficiale per la sperimentazione. Gli scienziati hanno analizzato le parenti selvatiche delle patate per cercare una qualsiasi resistenza naturale, che è stata poi identificata.

Due diversi geni responsabili della resistenza sono stati poi clonati e introdotti nella varietà Desiree per i test triennali. Il programma di sperimentazione, finanziato da risorse pubbliche, ha lo scopo di valutare l'efficacia dell'ingegneria genetica contro la peronospora, che costa ai produttori mondiali circa 3,5 miliardi di sterline ogni anno.

Alla fine della sperimentazione, le patate OGM utilizzate per i test saranno distrutte.