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Con reportage fotografico di 19 immagini

Firenze: gli scenari futuri dell'approvvigionamento agroalimentare nell'inaugurazione del 257mo Anno Accademico dei Georgofili



Nel corso della cerimonia inaugurale del 257mo Anno Accademico dei Georgofili, svoltasi il 16 aprile 2010 nello splendido Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, il Presidente Franco Scaramuzzi ha illustrato la situazione della sicurezza alimentare globale e nazionale, intesa come approvvigionamento alimentare della popolazione, mentre l'accademico Prof. Francesco Salamini ha svolto una prolusione sul tema: "Genetica molecolare nel futuro delle innovazioni per l'agricoltura".

Con la medesima dizione "sicurezza alimentare" oggi si intendono più cose, diverse tra loro, quali:
- la soddisfazione quantitativa del fabbisogno alimentare (food security);
- le caratteristiche merceologiche, qualitative e di origine degli alimenti (food quality);
- le condizioni igienico-sanitarie del cibo (food safety).

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Un momento della relazione di Franco Scaramuzzi, Presidente dell'Accademia dei Georgofili. (Foto: FreshPlaza)

E' sulla prima che si è imperniata la lucida ed esaustiva analisi del Presidente dell'Accademia dei Georgofili. Se è vero infatti che l'agricoltura, da duecento anni a questa parte, ha visto eccezionali progressi in termini di incremento delle produzioni, è vero anche che enormi carenze quantitative emergono ancora oggi nel fabbisogno alimentare delle popolazioni.

Si pensi che, nonostante tutti gli sforzi congiunti delle nazioni più sviluppate per debellare la fame nel mondo,
- "più di 1 miliardo di persone soffre la fame e molti milioni muoiono ogni anno nei PVS (Paesi in via di sviluppo) per insufficienza alimentare" (Fonte: FAO).
- "Ogni 5 secondi muore un bambino per fame" (Fonte: FAO).
- "Ogni anno nei PVS muoiono di fame quasi 11 milioni di bambini al di sotto di 5 anni" (Fonte: Unicef).

Fig. 1 – Persone sottoalimentate al mondo (dal 1969 al 2009).

Fonte: FAO

La FAO stima che, per poter soddisfare il fabbisogno mondiale di alimenti, la produzione complessiva dovrebbe aumentare del 50% entro il 2030 e raddoppiare entro il 2050, tenendo conto anche delle migliorate abitudini alimentari nelle classi sociali economicamente emergenti. Da una nutrizione prevalentemente a base di cereali si sta infatti rapidamente passando ad un maggior consumo di carne e derivati del latte, il che comporta uno sfruttamento più intensivo delle risorse agricole.

Nei Paesi in via di sviluppo economico si accompagna ancora ad una forte urbanizzazione e ad una conseguente riduzione della popolazione agricola e della produzione alimentare, quindi ad un aumento della domanda di cibo sul mercato mondiale.

Fig. 2 – Popolazione mondiale, urbana e rurale (dal 1950 al 2050)

Fonte: ONU

Si profilano peraltro limiti nella disponibilità di superfici coltivabili. Anche nel nostro Paese, la SAU (superficie agraria utilizzabile) è fortemente diminuita e continua a regredire, anche a causa di una prepotente urbanizzazione delle campagne. Diventa sempre più necessario tutelare la conservazione e la ricomposizione fondiaria delle nostre superfici agrarie ancora disponibili.

Fig. 3 – Diminuisce la terra disponibile procapite

Fonte: FAO

Lo scenario che si profila pone dunque il problema di come il mondo potrà rimanere al passo con le proprie esigenze di approvvigionamento alimentare, in un contesto di diminuzione delle superfici disponibili e di mutamenti climatici.

"L'unica strada, sottolinea Franco Scaramuzzi, è quella di confidare nelle innovazioni che la scienza potrà offrirci. Le ultime acquisizioni della genetica molecolare, per esempio, aprono possibilità di sviluppo finora inimmaginabili per l’agricoltura. Siamo di fronte alla possibilità di rovesciare gli stessi indirizzi strategici e gli obiettivi finora perseguiti dalla ricerca scientifica dedicata all’innovazione ed allo sviluppo dell’agricoltura. Si prospetta infatti la possibilità di passare dal perfezionamento delle tecniche all’adeguamento delle piante".

"Cioè, dalle innovazioni mirate a migliorare le condizioni ambientali, correggendo le carenze ed utilizzando mezzi strumentali, quali concimazioni, trattamenti antiparassitari, irrigazione, ecc., oggi si possono modificare i caratteri genetici delle piante per adattarle alle varie condizioni pedoclimatiche, renderle resistenti alle avversità e risparmiare nell’impiego di mezzi tecnici, tutelando al tempo stesso l’ambiente. Si tratta di una rivoluzione che può consentire gli incrementi di produzione necessari, nel rigoroso rispetto delle condizioni ambientali".

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La platea. (Foto: FreshPlaza).

In conclusione, secondo il Presidente dell'Accademia dei Georgofili, dobbiamo guardare con realismo al futuro ed essere consapevoli delle difficoltà alle quali stiamo andando incontro, in un mondo "cangiante" (termine che ben rende l'idea del fatto che i diversi Paesi non stanno vivendo un cambiamento verso un'unica direzione, ma ciascuno con proprie dinamiche, mutevoli e spesso divergenti da quelle altrui).

E' come se vivessimo in un "condominio globale", le cui riunioni (vertici mondiali dei Capi di Stato e di Governo) sono per principio animate dal comune interesse di concordare soluzioni e regole utili a tutti. Si conviene facilmente sulla indispensabile necessità di definire un regolamento da condividere e da rispettare, ma ciò richiede anche una Governance (amministrazione del condominio) che abbia l’autorità ed i mezzi per far rispettare le regole. Questa è la grande difficoltà che l’umanità dovrebbe oggi riuscire a superare.

Il testo integrale della relazione è presente sul sito www.georgofili.it.
Data di pubblicazione: