Dalla ricerca italiana, superverdure e superfrutti
"Le micorrize sono insiemi di microrganismi che creano un’associazione simbiotica tra funghi e radici delle piante, fondamentale per la crescita della stessa - spiega Giovannetti - Questa risulta così più sana, più robusta, più resistente alle malattie con frutti di aspetto migliore qualità organolettiche superiori, profumo e pigmentazione più spiccati. Oggi però, con buona probabilità a causa dell’inquinamento chimico dei terreni, ci sono poche micorrize".
E qui entra in campo la biotecnologia. Per aiutare le piante a combattere in modo naturale contro i parassiti si inoculano nelle radici le micorrize necessarie: da 400 grammi a 200 kg per ettaro a seconda della coltivazione. Queste rinforzano l’apparato radicale facilitando l’assimilazione dei nutrienti e arricchiscono anche il terreno di biomassa organica rendendo fertili zone rese sterili da fitofarmaci e fertilizzanti chimici.
Il risultato? "Ortaggi, frutta, cereali più salutari con, in media, circa il 20 per cento di antiossidanti in più", dice Vincenzo Longo, responsabile dell’unità operativa dell’Istituto di biologia e biotecnologia agraria del CNR di Pisa. Oggi in Italia gli ettari trattati con questa biotecnologia sono circa 70 mila.
Per ora la gran parte della produzione è destinata al mercato estero (Germania, Olanda, Inghilterra, Russia), dove c’è una estrema attenzione e richiesta di alimenti naturali. In Italia comunque la Micosan, l’azienda che ha il brevetto d’uso della nuova biotecnologia e sta mettendo a punto un disciplinare specifico per il suo utilizzo, ha appena iniziato a commercializzare i prodotti con il marchio "le Insalute" (vedi anche precedente articolo) in una sessantina di negozi in Piemonte (anche "Italy", a Torino).
Fonte: Bio Italia