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Visita del Ministro dell'Agricoltura allo stabilimento di Conserve Italia

"Uno straordinario esempio di imprenditoria per l’intero sistema agro-alimentare italiano, impegnato come non mai a vincere le sfide del mercato". Questo è il commento del ministro delle Politiche Agricole, Luca Zaia (al centro nella foto), durante la visita al moderno impianto Conserve Italia di Pomposa (FE), il più grande d’Europa per dimensioni e quantità di prodotto lavorato (vedi precedente articolo).

Secondo il Ministro, Conserve Italia ricopre un ruolo di primo piano nello scenario ortofrutticolo italiano ed internazionale, grazie al costante impegno nell’innovazione tecnologica e alla particolare attenzione verso il rispetto per l’ambiente.

Nel ringraziare il Ministro per il suo apprezzamento, il presidente di Conserve Italia, Maurizio Gardini (a sinistra nella foto), ha ricordato che dietro a Conserve Italia e ai suoi marchi Cirio, Valfrutta e De Rica è attiva un’importante filiera italiana del pomodoro, che parte dalle migliaia di produttori agricoli, passa per le cooperative e giunge fino al mercato, fornendo ai consumatori risposte esaurienti in termini di origine della materia prima, qualità e sicurezza alimentare.

Nello stesso tempo, il presidente Gardini ha espresso al Ministro tutta la sua preoccupazione per il drammatico andamento di mercato per pesche e nettarine: un crollo dei prezzi che sta mettendo in ginocchio un comparto fondamentale dell’agricoltura italiana e fa allontanare definitivamente tanti giovani che avevano investito, fiduciosi, nella frutticoltura. "Servono misure urgenti - ha ribadito Gardini al ministro Zaia - a sostegno della produzione delle drupacee, da concordare con tutti i protagonisti della filiera, ma soprattutto da applicare in tempi rapidi per non assistere impotenti alla scomparsa della frutticoltura italiana".

Condividendo appieno le serie preoccupazioni per il mercato delle pesche e nettarine, il presidente di Fedagri-Confcooperative, Paolo Bruni (a destra nella foto sopra), ha ricordato che: "Gli agricoltori oggi per comprare un caffè debbono raccogliere ben 6kg di pesche. È pari infatti solo a 20 centesimi di euro il prezzo cheviene riconosciuto agli agricoltori per ogni chilo di pesche".

Bruni ha inoltre dichiarato: "Aver avuto la possibilità di illustrare al Ministro il prezioso ruolo svolto dalle cooperative per il radicamento e lo sviluppo territoriale ci riempie di grande soddisfazione. Lo stabilimento di Pomposa è uno straordinario esempio di filiera corta, dove la fase industriale viene gestita direttamente dai produttori soci delle cooperative, che collocano i propri prodotti a marchio direttamente presso la Grande Distribuzione e collegano realmente il territorio al mercato".


Data di pubblicazione: