Inoltre, il tribunale ha stabilito che il trasgressore dovrà distruggere il materiale vegetale della varietà Orri e ha vietato lo sfruttamento degli alberi di questa varietà, così come la commercializzazione dei frutti ottenuti da questi alberi. I produttori saranno inoltre costretti a pagare per la pubblicazione della sentenza in una rivista specializzata nel settore agrumicolo.
I rappresentanti dell'associazione dei produttori del mandarino Orri (ORC), che riunisce oltre 400 licenziatari di questa varietà, hanno sottolineato che "questa sentenza è un'ottima notizia per l'intero settore agrumicolo, preoccupato per lo sfruttamento illegale di varietà protette, poiché ciò si traduce in una concorrenza sleale".
Nel 2016, la TEO ha intrapreso per la prima volta un'azione legale (una volta individuate le aziende dove la varietà era prodotta illegalmente) e da allora ne sono state intraprese numerose, finora con oltre 100 segnalazioni. Gli ispettori della TEO e i tecnici sul campo continuano a lavorare alla ricerca di piantagioni illegali.
Nella campagna 2017/18, la TEO ha intrapreso 108 azioni legali, le cui decisioni saranno note nei prossimi mesi, e 92 di queste per lo sfruttamento illegale dei mandarini Orri, che interesserebbe circa 172 ettari (più di 80.000 alberi).
A livello regionale, l'85,23% dei casi fa riferimento alla Regione di Valencia, con circa 45.000 alberi; il 6,82% all’Andalusia, con circa 16.000 alberi; il 6,82% alla Murcia, con circa 14.000 alberi, e l'1,14% alla Catalogna.
Delle 92 azioni legali aperte, un totale di 68 hanno riguardato la corte civile, mentre le altre 27, che riguardano 38.000 alberi (oltre 69 ettari) sono risultate penalmente rilevanti.