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In Spagna perso il 50 per cento dei consumi interni di pesche e nettarine

Il 2018 si preannuncia con un calo di produzione in tutta Europa

Pesche, nettarine e percoche: previsto nel 2018 un calo in tutta Italia, più o meno marcato a seconda delle zone e delle varietà. Ma anche in Spagna (-10%) e in Grecia sono attese diminuzioni. E' quanto è emerso nella giornata inaugurale di Macfrut (9 maggio 2018) dal "Forum Peschicoltura Europea" promosso dal Cso insieme a Cesena Fiera.



"Per il sud d'Italia - ha detto Elisa Macchi del Cso - stimiamo una diminuzione del 33% di precocissime, -16% di precoci, -25% per le maturazioni medie e -25% di pesche tardive. Per le nettarine cali del 18, 24 e 20% dalle precoci alle tardive. Per le percoche, la flessione prevista è del 29%. Nell'Italia Centrale si dovrebbe registrare un -15% di pesche, un 12% di percoche e un -16% di nettarine. Per il Nord, al momento, è possibile dare solo una tendenza, anche a causa del ritardo di maturazione che è stimato a seconda delle aree da +7 a +15 giorni".



Emilia Romagna: il calo delle superfici produttive a pesco rispetto al 2017 è circa del 7%, nettarine -10%. Al momento produttività non eccellente soprattutto per le nettarine.
Piemonte: calo delle superfici produttive, valutato -5%; la resa media per ettaro potrebbe risultare simile allo scorso anno o lievemente superiore, in considerazione di una produzione 2017 non elevata.
Veneto: calo delle superfici produttive rispetto al 2017: pesche 6%, nettarine 10%. Situazione produttiva simile al 2017.



Spagna
La tanto decantata Spagna ha perso il 50% dei consumi interni di pesche in pochi anni. Lo ha affermato Javier Basols (Cooperativas Agro Alimentarias Espana) che ha delineato come dato positivo la previsione di un calo del 10% della produzione totale di pesche spagnole. "Ci preoccupa il calo dei consumi di pesche in Spagna - spiega Basols - passato da 7-8 chili all'anno pro-capite a 4 chili. Va tentato di recuperare anche il mercato interno, lavorando sulla qualità e sulla comunicazione". Ma rispetto all'Italia, la Spagna ha un costo di produzione medio molto più basso, attorno a 0,14 euro/kg.



Grecia
Restando sul prezzo medio alla produzione anche la Grecia nel 2017 non se l'è passata meglio. "Grande delusione per i produttori nel 2017 - ha spiegato Christos Giannakakis delle Cooperative agricole di Imathia - che sono arrivati a ricavare 0,15 euro al chilo con gravi perdite. Per il 2018 anche noi prevediamo cali di produzione dovuti soprattutto alle condizioni meteorologiche avverse che hanno danneggiato almeno 13 mila ettari".

Lo scorso anno la Grecia ha esportato il 10% in più di pesche e nettarine,
passando da 168 a 186mila tonnellate, mentre l'Italia ha registrato un calo del 2% (da 226 a 222mila ton) e la Spagna un aumento del 12% (da 826 a 922 ton).



Francia
I francesi, invece, dal 2009 si sono sottratti alla competizione interna all'Europa e si sono rivolti principalmente al mercato interno, curando la comunicazione e la qualità del prodotto. "Sono gli stessi consumatori che chiedono il prodotto francese - ha spiegato Bruno Darnaud della Féderation fruits et légumese d'Occitanie Peches et abricots de France - e questo, penso, sia stato il frutto di anni di campagne di comunicazioni ben riuscite".