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A cura di Julian Bartual e Ferdinando Cossio

IV Simposio Internazionale sul melograno: disamina completa di un segmento in crescita

Dal 18 al 22 settembre 2017, ricercatori, scienziati, tecnici e professionisti nel campo del melograno si sono incontrati a Elche (Alicante - Spagna) durante il IV Simposio Internazionale del melograno e di altri frutti mediterranei. Il simposio è stato organizzato sotto gli auspici della International Society for Horticultural Science (ISHS), dalla Stazione Agraria Sperimentale di Elche e l'Istituto Valenciano di Ricerca Agricola (CAMACCDR) in collaborazione con la città di Elche e DOP Mollar di Elche.



Il Simposio ha messo in evidenza che il melograno si conferma come un frutto in crescita sui mercati internazionali. La produzione mondiale è in aumento, con oltre tre milioni di tonnellate, di cui quasi il 90% proviene da tre paesi, l'Iran, l'India e la Cina. Tuttavia, è stato rilevato grande interesse alla sua coltivazione in alcune regioni del bacino del Mediterraneo, centro e sud Italia, Grecia e Croazia e in altri paesi dell'emisfero Sud come Australia, Cile, Perù o Sudafrica. La Spagna è il principale produttore ed esportatore europeo, con una zona di produzione di circa 4.000 ettari e 60.000 tonnellate, un trend di crescita della domanda dovuto sia ai nuovi impieghi del frutto, del succo, degli arilli, di altre parti del frutto e della pianta, in risposta alle proprietà salutari dei suoi componenti, sia per per la diffusione di nuove varietà (come Wonderful, Acco, Parfianka,..) che coesistono con quelle tradizionali ("Mollar de Elche").

Clicca qui per una carrellata di varietà di melograno.

Negli ultimi anni oltre all'aumento delle superfici coltivate e l'espansione in nuovi Paesi, si assiste anche ad una crescita del lavoro di ricerca, come dimostra il numero di rappresentanti che hanno partecipato al Simposio, provenienti da più di venti Paesi come l'India, la Cina, Uniti, Israele, Italia, Grecia, Croazia, Portogallo, Albania, Russia, Algeria, Marocco, Pakistan, Turchia, Iran, Australia, Sud Africa, Perù, Cipro e Spagna. Finora predominava la ricerca sugli effetti sulla salute dei composti del melograno, ma l'impulso al consumo di questo frutto ha anche favorito l'interesse per progetti di ricerca riguardanti il miglioramento genetico, migliori tecniche di coltivazione in relazione alle diverse condizioni ambientali, produzione agricola sostenibile, controllo di parassiti e malattie, miglioramento della qualità, miglioramento della conservazione e sviluppo di nuovi prodotti.



La sessione plenaria del simposio è stata dedicata al miglioramento genetico e ha avuto come principale relatore il dr. Doron Holland (Newe Yaar Research Center ARO, Israele), che ha esaminato il percorso della ricerca sul melograno in relazione alle biotecnologie e ha approfondito alcuni aspetti del programma per l'ottenimento di nuove varietà. Durante le sessioni ed anche sui poster sono stati mostrati i risultati di altri programmi di miglioramento classico realizzati in Turchia, Spagna e India. Confermata l'utilità dell'utilizzo dei marcatori molecolari come strumenti per valutare la diversità genetica nonché per lo sviluppo di marcatori associati con i caratteri dei dei frutti, utili per applicazione nel miglioramento genetico.



Un'ampia esposizione del prof. Zhaohe Yuan (Nanjing Forestry University, Cina) ha presentato gli aspetti pomologici, agronomici ed organolettici delle principali varietà coltivate in Cina (una collezione di più di 289 tipi). Poi i risultati di prove agronomiche, di prove di valutazione delle nuove varietà locali e non, in corso di introduzione in India (la chiave dei nuovi ibridi è la tolleranza allo Xanthomonas axonopodis pv punicae, batteriosi melograno), in Australia (su quattro stati con diverse climatologia), in Italia (Ferdinando Cossio: risultati sullo studio di confronto su 47 varietà internazionali), in Croazia, Algeria, Turchia e altre regioni del Mediterraneo.



La sessione sulla fisiologia, biologia e sviluppo ha evidenziato alcuni lavori sui cambiamenti fisico-chimici (pH, SST, acidità, colore, composti fenolici, antocianine, ecc.) che si verificano durante le diverse fasi di maturazione dei frutti che possono contribuire a determinare meglio il momento della raccolta dal punto di vista della maturità fisiologica e commerciale o tenendo conto della sua composizione come alimento funzionale nelle diverse varietà studiate. Nuovi modi per migliorare la produttività degli alberi e la qualità dei frutti sono stati sperimentati anche con l'uso di trattamenti fogliari in campo con composti che agiscono come regolatori di crescita e l'acido ossalico, metil jasmonato o melatonina.



La sessione sull'ottimizzazione dell'irrigazione e della fertilizzazione, aperta dal dr. Diego S. Intrigliolo, ha approfondito gli effetti degli apporti nutritivi (singolarmente o studiato le loro possibili interazioni) sulla produttività, sui parametri fisico-chimici e sulle qualità organolettiche, sulla conservazione e sui composti funzionali del melograno. Inoltre sono state presentate ricerche su come modulare restrizioni all'irrigazione (il periodo della fioritura è stato identificato come il m migliore per favorire l'allegagione), altre relative all'applicazione di fertilizzanti in irrigazione, l'uso dei set per l'analisi fogliare a seconda della concimazione e delle varietà, il tempo e la quantità di campioni da prelevare e la relazione tra i livelli nutrizionali in diverse parti delle piante. L'incontro è stato completato con le presentazioni di studi volti a ridurre il cracking dei frutti, un'alterazione fisiologica che colpisce enormemente questo frutto, concludendo che sono essenziali il corretto utilizzo dell'irrigazione (soprattutto nell'ultima fase dello sviluppo del frutto), corrette proporzioni tra nutrienti N/K, K (Ca + Mg) nel contenuto di minerali della corteccia e, in alcune condizioni e varietà, applicazioni Boro Zinco.



Il punto della situazione sulle malattie fungine è stato fatto dal dr. Luís Palou (IVIA, Spagna) con riguardo a quelle che colpiscono in pre e in post-raccolta del melograno. Successive relazioni hanno affrontato il "cuore nero" prodotto da Alternaria alternata; la sua incidenza può raggiungere il 10-15% dei frutti, a seconda della sensibilità varietale e interessa principalmente varietà rosse. Dai risultati presentati con vari fungicidi e agenti di controllo biologico, si è concluso che, sebbene alcuni fungicidi abbiano un buon effetto di controllo sul patogeno in prove in condizioni di laboratorio, in sistemi di applicazione in campo devono essere ulteriormente studiati per migliorare la localizzazione del fungicida nel fiore. Tra i trattamenti post-raccolta, l'uso di acido clorogenico è stato introdotto come un nuovo strumento per migliorare la conservazione del melograno.



La dot.ssa Selma (CEBAS /CSIC, Murcia) ha evidenziato le proprietà benefiche attribuite al consumo di melagrane. Ellagitannini, punicalagine e punicaline sono i polifenoli più importanti che mostrano un'elevata attività antiossidante. Gli studi presentati hanno mostrato che gli effetti dei componenti del melograno sono legati al tipo di microrganismi presenti nell'intestino umano. Anche se il melograno è stato il principale oggetto del Simposio, si è parlato anche di altri frutti minori come giuggiola (Ziziphus jujube Mill.), pistacchio (Pistacea vera L.), cotogno (Cydonia oblonga Mill.), mirto (Myrtus communis L.) cappero (Capparis spinosa L.) e fico d'India (Opuntia ficus-indica Mill.).



I partecipanti al simposio hanno effettuato alcune visite tecniche. In primo luogo visitando un'azienda che coltiva "Mollar" e "Valenciana", con alberi 20-30 anni, in fase di raccolta dei frutti. Successivamente la cooperativa Cambayas, il primo esportatore spagnolo di melagrane. Dopo una breve sosta al Parco Naturale l'Hondo, una delle zone umide più importanti della Spagna, il gruppo ha visitato una giovane piantagione di melograno condotto con vari sistemi di sostegno. Il tour è terminato con una visita alla fabbrica di succhi e al museo Vitalgrana a Catral.

Dopo il simposio c'è stato anche un seminario tecnico cui hanno partecipato oltre 300 professionisti tra ricercatori, tecnici e agricoltori. Il primo intervento ha riguardato la coltivazione del melograno in California (dr. Erik Wilkins, Stati Uniti), il secondo su "Identificazione e tecniche di controllo di Alternaria a Granado" (dr. David Ezra, Israele), poi Ashen Özgüven (Turchia) ha spiegato le "cause e le possibili soluzioni al craking del melograno". Infine l'organizzatore del simposio, il dr. Julián Bartual (EEA Elche) ha evidenziato alcuni aspetti fisico-chimici da considerare per determinare il tempo ottimale di raccolta del melograno. A conclusione si è tenuta una tavola rotonda cui hanno partecipato Ángel del Pino (ANECOOP), Ángel Carbonell (UMH), Francisco Oliva (DOP Mollar de Elche), Dan Rymon (Israele), Robert Salazar (Perù).
 
Nella sala dedicata alla presentazione dei poster i partecipanti hanno potuto assaggiare succhi e piatti preparati con melagrane. Infine, dai membri dell'I.S.H.S. è stata votata l'Australia quale sede del prossimo simposio internazionale nel 2021.

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A cura di Julian Bartual (Stazione Sperimentale Agraria, Elche, Spagna) e Ferdinando Cossio (Consulente frutticolo, Roma).
Data di pubblicazione: