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Dal 27 luglio prevista una nuova ondata di caldo

Siccita': dieci Regioni pronte a chiedere lo stato d'emergenza

Il clima caldo e arido ha subito uno stop, in questi ultimi giorni, per via dell'arrivo delle fresche correnti atlantiche in tutto il Paese. La perturbazione che nei giorni scorsi ha raggiunto l'Italia, infatti, ha determinato un brusco calo delle temperature.

C'è poco da rallegrarsi, però: l'anticiclone africano Caronte tornerà a conquistare il Belpaese. Dal 27 luglio, infatti, è prevista una nuova ondata di caldo.



E, intanto, continua l'allarme siccità. Laghi sotto il livello di guardia, fiumi inariditi; al tempo stesso, temporali rabbiosi che in mezz'ora di furia scatenano lampi, acqua a secchiate e grandine.

L'Italia è assetata: i due terzi della Penisola sono a secco, manca l'acqua per campi e allevamenti di bestiame e le aziende agricole già contano, da Nord a Sud, milioni di euro danni, tanto che almeno 10 Regioni starebbero per chiedere (alcune lo hanno già fatto) lo stato di calamità naturale.

Ma a pagare il prezzo di caldo torrido e mancanza di piogge sono anche i cittadini: in varie città sono già state adottate misure per un utilizzo dei rubinetti a ore e, anche a Roma, il rischio di razionamento dell'acqua è sempre più incombente.

Pesantissimo l'impatto economico che la siccità - con un 2017 che si classifica tra gli anni più caldi degli ultimi due secoli (cfr. FreshPlaza del 20/07/2017) - sta determinando sul fronte dell'agricoltura: ammonterebbero infatti a oltre due miliardi di euro, secondo un'analisi di Coldiretti, i danni alle coltivazioni e agli allevamenti.

Per gli agricoltori, da Nord a Sud, sta diventando sempre più difficile ricorrere all'irrigazione di soccorso per salvare le produzioni, con i raccolti che in varie aree rischiano di ridursi anche del 50%. A dare la misura dell'emergenza è lo stato di sofferenza di fiumi e laghi: sotto il livello di guardia il lago di Bracciano, il Lago di Garda è appena al 34,4% di riempimento del volume, mentre il fiume Po al Ponte della Becca a Pavia è a circa 3,5 metri sotto lo zero idrometrico.

Dati sulla base dei quali il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, ha annunciato l'avvio delle verifiche con le Regioni per la richiesta di dichiarazione dello stato di calamità naturale per attivare il Fondo di solidarietà nazionale. In particolare, con la dichiarazione scattano la sospensione delle rate dei mutui bancari delle imprese agricole e il blocco del versamento dei contributi assistenziali e previdenziali.



Il ministro delle Infrastrutture e trasporti, Graziano Delrio, è invece pronto a firmare nelle prossime settimane gli schemi di contratto per assegnare le risorse per l'adeguamento delle infrastrutture di un centinaio di dighe in base al piano nazionale voluto dal ministro stesso. Il piano prevede 294 milioni per il miglioramento della sicurezza di 101 dighe a uso irriguo e/o potabile, di cui 79 al sud: questo consentirà di salvaguardare 4,5 miliardi di metri cubi d'acqua (quasi un terzo della risorsa idrica nazionale) e recuperare 1,3 miliardi di metri cubi ora non invasabili.

Intervenuto sul problema della siccità e degli effetti dei cambiamenti climatici, il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha dichiarato: "Nelle campagne si stanno riscontrando danni enormi a causa di siccità, dissesto idrogeologico e incendi, che richiedono impegni concreti. Nell'ottica degli interventi da porre in essere, il ministro per le Politiche agricole Martina ha fatto bene a prevedere un pacchetto di misure: attivazione del fondo di solidarietà nazionale; richiesta a Bruxelles di aumentare gli anticipi dei fondi europei Pac per garantire più liquidità alle imprese agricole; avvio di un piano di rafforzamento ed efficientamento delle infrastrutture irrigue con una dotazione di oltre 700 milioni di euro (cfr. FreshPlaza del 24/07/2017)".

Elaborazione FreshPlaza su diverse fonti
Data di pubblicazione: