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Effetto di bagnatura rilevata in notturna grazie a una sostanza fluorescente aggiunta all'acqua distribuita con l'atomizzatore
Sono stati presentati e messi a confronto nuovi ugelli antideriva. Per la verifica dell'effetto di bagnatura, si è aspettato il calare della notte e, grazie a una lampada con luce a lunghezza d'onda particolare, si è messo in risalto il tipo di bagnatura, visibile dato che la soluzione distribuita conteneva una sostanza (di origine naturale) fluorescente e sensibile a quella data lunghezza d'onda.
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"L'uso degli agrofarmaci - ha detto Luigi Mariani di Adama - è l'aspetto portante della difesa di un frutteto, ma non è l'unico. Il corretto utilizzo passa necessariamente dalla corretta distribuzione e un uso sostenibile non può prescindere da essa. In passato, forse, ci si soffermava di più sull'efficacia del principio attivo, che non dei problemi di deriva. Oggi i due aspetti devono marciare in maniera parallela".
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Una fase del trattamento a 6 km/h e 10 bar di pressione
I tre tipi di ugelli sottoposti alla prova sono stati un classico a cono, ATR 60°; CVI antideriva 80° a induzione d'aria; TVI 80° a induzione d'aria, antideriva. Questi ultimi due lavorano in modo da nebulizzare al massimo ogni goccia.
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Giuliano Donati, titolare dell'azienda che ha ospitato la prova
Si sono occupati delle regolazioni e della taratura Roberto Bulzoni e Agostino Cecchinato della Bulzoni - Centro di taratura mobile - di Portomaggiore (Ferrara). Presente anche Mirco Casagrandi di Adama che si è occupato della relazione tecnica.
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Alcune delle persone intervenute
Dal punto di vista dei parametri, l'atomizzatore ha lavorato a 10 bar e con un volume calcolato di 500 litri per ettaro. Velocità trattrice 6 km/h. Tre file di pere Abate sono state irrorate con i tre diversi ugelli. La soluzione era acqua con l'aggiunta di una sostanza fluorescente e sensibile a una determinata lunghezza d'onda rilevabile di notte con una lampada speciale.
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Ugelli messi alla prova
Lo scopo delle prove è quello di verificare in campo l'efficacia degli ugelli antideriva, verificando con precisione lo stato di bagnatura. Prima si è provveduto posizionando dei cartoncini sentinella a diverse altezze; poi alla verifica in notturna. E' stato detto, durante il dibattito, che prima o poi sarà obbligatorio considerare una buffer zone (zona di rispetto) e per questo sarà indispensabile conoscere come lavorano gli ugelli, la deriva, l'effetto gocciolamento.
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I tre ugelli utilizzati
Sarà una rivoluzione, perché per ora si tratta di teoria utile (limitare gli effetti indesiderati migliora l'efficienza e fa risparmiare soldi) ma un giorno potrebbe diventare obbligatorio e riportato in etichetta, al pari del numero di trattamenti o delle dosi.
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Effetto di bagnatura sui cartoncini sentinella
Quali sono stati i risultati? Le prove hanno dimostrato che i nuovi ugelli antideriva nebulizzano in maniera spiccata rispetto al testimone, vale a dire il classico ugello a cono che, comunque, resta un ottimo compromesso. Ma per il futuro sarà indispensabile dirigersi verso nuovi ugelli. Il tutto però va tarato sulla base del proprio impianto, della dimensione delle piante, dei volumi e delle altezze. A voler essere fiscali, anche entrano in gioco anche le velocità di avanzamento e quella della ventola.
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Rispetto alla prima foto, qui si nota meno la sostanza fluorescente, indice di una maggior nebulizzazione (e quindi maggior efficacia. L'ugello è il TIV 80°
Non mancano anche alcuni svantaggi in questi ugelli antideriva: la manutenzione più frequente è di certo quello che darà maggiori grattacapi.
Contatti:
ADAMA Italia s.r.l.
Via Zanica, 19
24050 Grassobbio (BG)
Tel.: (+39) 035 328825
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