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Osservatorio Patate: attesa produzione complessiva medio-bassa in Italia per via del clima

Il 22 giugno si è svolto l'Osservatorio Economico Nazionale della Patata ospitato, nella circostanza, presso la sede dell'O.P. ASSOPA.

L'obiettivo di tale incontro – frutto della collaborazione di UNAPA con CEPA – è stato quello di compiere una prima valutazione circa l'andamento del mercato, con particolare attenzione alla campagna delle patate novelle e una dettagliata analisi degli investimenti effettuati in Italia ed in Europa nel settore pataticolo.

Luciano Trentini del CEPA ha aperto la discussione rappresentando come vi sia stato un incremento delle superfici coltivabili in Europa. Nel dettaglio, a fronte di 552.000 ettari per il 2016, nel 2017 sono stati destinati alla coltivazione della patata 572.000 ettari, facendo registrare un incremento del 3,6%. Tale dato, peraltro, aumenta fino al 7,2%, qualora venissero considerati gli ultimi 5 anni. Tale trend positivo viene favorito, anche, dalla crisi delle barbabietole.

In conseguenza di quanto sopra illustrato, si prevede un raccolto di circa 27 milioni di tonnellate, con una crescita percentuale del 5,4% rispetto alle circa 23 milioni di ton. raccolte nel 2016. Tuttavia, tali stime sono soggette alle attuali condizioni climatiche che affliggono i Paesi dell'area NEPG (associazione dei pataticoltori dell'Europa Occidentale, NdR). Nello specifico, le recenti ondate di calore, sommate alla prolungata assenza di precipitazioni, hanno generato problemi idrici in diverse aree del Nord Europa, pertanto tale stima sarà certamente rivista al ribasso nelle prossime settimane.

Per quanto concerne i singoli Paesi, si registra un forte incremento della domanda per il prodotto industriale in Belgio e nei Paesi Bassi. Al contrario, forti criticità si evidenziano in Spagna dove, a causa della forte concorrenza operata dal prodotto d'importazione di origine francese, continua a perdere quote di mercato il prodotto nazionale novello dell'Andalusia e dell'Estremadura destinato all'esportazione.

La Germania, grazie ai crescenti investimenti dei produttori, si sta organizzando per la produzione degli orticoli in serra, tra cui anche le patate. La produzione in serra garantisce la disponibilità di varietà più precoci come la Sieglinde; di conseguenza, si è verificata una riduzione delle importazioni dall'Italia di questa varietà.

In Francia, in ragione del forte caldo stagionale, vi è una forte contrazione dei consumi, la quale ha determinato una brusca frenata alle importazioni del prodotto di origine estera. Le patate destinate all'industria vengono attualmente pagate 0,25 cent/kg. Si profila, per la carenza di acqua in diverse zone del Paese, come la Normandia, una resa complessiva quantitativamente minore. Si osserva come il prodotto del vecchio raccolto francese venga invece allocato presso gli scaffali dei gruppi della Grande distribuzione organizzata di Spagna ed Italia.

Partendo da quest'ultima affermazione, il Direttore di UNAPA Fausto Bosca, introduce la situazione attuale relativa al mercato interno. Preliminarmente, viene ricordato il recente comunicato stampa a firma del Presidente di UNAPA Sante Cervellati, dove è stato denunciato pubblicamente l'offerta sugli scaffali della GDO di prodotto di importazione francese del vecchio raccolto, a discapito di quello novello italiano.

Considerando le prospettive positive di mercato registrate nella seconda metà del 2016, abbiamo avuto un significativo incremento delle semine di patate soprattutto in Sicilia a partire dall'inizio di ottobre.



Le temperature rigide – in particolare le gelate – dei primi giorni di gennaio hanno compromesso le semine di ottobre in Sicilia, causando la perdita di interi campi ai produttori. Tale circostanza ha indotto gli stessi produttori a fare una seconda semina a gennaio, determinando il prolungamento della scavatura fino al mese di giugno.

In Puglia, a seguito delle nevicate di inizio anno, i produttori hanno ritardato di qualche settimana gli investimenti, prolungando anche in questa regione la fase di raccolta dei tuberi. Anche la Campania – la principale regione produttrice di patata nel nostro Paese – è stata vittima di analoghe calamità climatiche.

Alle gelate che hanno colpito la regione nei mesi di gennaio e febbraio, è seguita una carenza di precipitazioni piovose dal mese di marzo in poi che ha determinato un raccolto caratterizzato da una resa bassa con una scarsa tuberificazione e di pezzatura medio piccola. Il prodotto raccolto nella zona di Napoli, purtroppo, si presenta di scarsa entità e di modesta qualità. Pure il prodotto proveniente dal Veneto sconterà un ritardo dovuto alla combinazione delle gelate invernali con le successive scarse piogge e con la presenza di temperature superiori alla media stagionale.

Detti ritardi avevano, nella fase di partenza dell'odierna campagna, garantito una piena collocazione del prodotto, nel rispetto della normale turnazione delle raccolte regionali. A confermare quanto esposto, vi erano i prezzi pagati nella compravendita del prodotto novello siciliano che si attestavano intorno a 0,40 – 0,50 cent/kg.

Tale situazione di mercato subiva una inaspettata e preoccupante involuzione in coincidenza del Macfrut di Rimini dell'11-12 maggio. In quei giorni, infatti, si diffondeva tra gli operatori siciliani la preoccupazione che vi fosse il rischio di sovrapporre la loro offerta con quella pugliese e quella campana. Tale preoccupazione era priva di fondamento poiché, rispetto alle scavature previste in Puglia per il 20/25 maggio, vi erano ancora un paio di settimane per poter esaurire il prodotto restante. La corsa a svendere il prodotto novello siciliano ha finito per generare un effetto–contagio su scala nazionale. Tale circostanza ha prodotto un contestuale crollo dei prezzi che si è accentuato anche nelle settimane successive, in concomitanza con l'inizio delle scavature in Puglia ed in Campania.

Nelle altre aree del Paese, la situazione andrà verificata successivamente. A metà giugno sono iniziate le scavature in Veneto dove, come sopra accennato, il prodotto è stato esposto alle intemperie climatiche più varie. Anche per le raccolte di metà luglio dell'Emilia Romagna, del Lazio e dell'Abruzzo andrà verificata la resa del raccolto in considerazione, principalmente, delle temperature torride e della mancanza di piogge che hanno afflitto queste zone nei mesi di aprile, maggio e giugno. Mentre per la Sila, considerando le scavature più tardive, andrà fatta un'analisi più approfondita nel mese di agosto.

In conclusione, la produzione complessiva in Italia sarà medio bassa, poiché condizionata da detti eventi climatici. Relativamente alle prospettive di mercato, qualora si prolungasse l'attuale situazione climatica nel centro–nord Europa, si prevede un riequilibrio tra domanda e offerta, con prospettive incoraggianti per gli operatori del settore. Tuttavia, un quadro più certo si potrà avere a fine settembre, quando inizieranno le scavature negli altri Paesi Europei.
Data di pubblicazione: