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Grossi problemi anche per le forniture di acqua potabile nelle case

Diga di Mignano vuota, colture a secco. Una drammatica testimonianza

C'è una zona in provincia di Piacenza dove non c'è più acqua. La diga di Mignano è ai minimi storici. Gli agricoltori già da due settimane non possono più usufruire di questa risorsa. 13mila ettari di colture non hanno più acqua. In questa zona, nella Val D'Arda il cui capoluogo è Fiorenzuola, la situazione è drammatica.


Il bacino di Mignano (Fiorenzuola, Piacenza) è praticamente vuoto (foto tratta da ilpiacenza.it)

"Sono 8 mesi che, in pratica, non piove" esordisce Giuseppe Onesti, agricoltore con 25 ettari di pomodoro da industria. "I bacini sono vuoti. La diga di Mignano, che copre i fabbisogni di tutto il territorio, non ha più riserve. Per noi agricoltori i rubinetti sono chiusi da due settimane ma, la sera, in molte case manca l'acqua potabile perché i Comuni, per razionalizzare la poca acqua rimasta, devono bloccare l'erogazione".

Per gli agricoltori come Onesti si tratta di un danno incalcolabile. Fino ad oggi ha sostenuto tutte le spese: dalla lavorazione del terreno ai diserbi, dall'acquisto delle piante ai trapianti. Ma ora, senza acqua, tutto viene perso e non c'è prospettiva di reddito.

"Un caldo simile - aggiunge l'agricoltore - lo ricordo solo nel 2003 ma, quell'anno, la situazione era ben diversa. Durante l'autunno e la primavera era piovuto e c'erano riserve idriche. Oggi invece la diga è già vuota, mentre nel 2003 i problemi si ebbero dal mese di agosto, quando le colture erano ormai in dirittura d'arrivo. Il 14 giugno scorso sono caduti 90 millimetri di pioggia ma non sono serviti a nulla. Si è trattato di una bomba d'acqua piombata in pianura: per le colture non è servita perché è scivolata ai fiumi senza possibilità che i terreni asciutti l'assorbissero; alla diga non è servita perché è caduta a valle".

Onesti ha visto che i trapianti medi sono ormai compromessi: la mancanza di acqua ha fatto collassare le piante. Per quelli tardivi, l'unica speranza è che arrivi pioggia, altrimenti anche quelli saranno persi. In zona non vi sono falde acquifere importanti. L'approvvigionamento idrico si fa solo con i bacini, pozzi non ce ne sono.

"Le temperature sono anomale - conclude - e senza precedenti, secondo me. Ai primi di aprile abbiamo registrato 28 °C: al 20 aprile siamo andati sotto zero; da maggio in poi siamo stati sempre fra i 25 e i 30 °C per salire fino ai 40 °C di giugno. Il tutto senza pioggia. Come è possibile fare agricoltura in queste condizioni, senza un goccio di pioggia? Se anche ci fosse qualche bacino d'accumulo in più, se non piove servirebbe a poco".