Il progetto ha interessato la coltivazione di lattuga, fragola e melograno in contenitore utilizzando substrati contenenti sedimenti marini bonificati per valutarne l'utilizzo come materiale alternativo alla torba per la coltivazione di specie alimentari. Oltre alla valutazione delle performance di crescita, grande importanza viene data alle analisi delle caratteristiche organolettiche dei prodotti ottenuti, ma soprattutto alla valutazione della presenza di metalli pesanti o altri contaminanti.
L'idea del progetto è nata dal fatto che lo sfruttamento della torba negli ultimi 25 anni ha causato gravi problemi nelle aree di approvvigionamento. Diversi Paesi hanno stabilito piani ambiziosi per ridurre l'uso di torba in orticoltura fino al 90% tra il 2010-2020. Tuttavia i materiali alternativi oggi disponibili (es. corteccia di albero, fibre di legno, fanghi compostati e scarti verdi), non sono sempre soddisfacenti.
Circa la metà della torba prodotta è usata per la produzione di piante ornamentali e circa l'1% viene utilizzato per la coltivazione di piante da frutto. Il dragaggio dei sedimenti dai corpi idrici è un'attività svolta regolarmente per preservare il flusso dei fiumi e consentire la libera navigazione nei porti. La quantità totale di sedimenti dragati in Europa è pari a 100-200 milioni di metri cubi all'anno. Varie direttive internazionali hanno progressivamente incoraggiato il riutilizzo dei sedimenti dragati, ma a oggi non sono state individuate metodologie valide per un uso commerciale dei sedimenti dragati.
In questi due anni di attività, si sono condotte analisi e trattamenti preventivi dei sedimenti dragati, una volta decontaminati, i sedimenti sono stati utilizzati come substrati sia nel vivaismo (semenzali di lattuga e talee di melograno) sia nella coltivazione di lattuga, melograno e fragola. Al termine delle attività, verranno redatte le linee guida per l'utilizzo dei sedimenti per la preparazione di substrati di coltivazione.
Una volta verificata non solo la performance di questi sedimenti come substrati ma anche qualità e sicurezza dei prodotti ortofrutticoli ottenuti, certamente i risultati attesi saranno 1) riutilizzo di matrici naturali, 2) riduzione del consumo di torba e 3) riduzione dell'impronta di CO2 in agricoltura.
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