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Un tecnico spiega la situazione e cosa si dovrebbe fare per evitare prezzi bassi come quest'anno

Angeleno al bivio: o si torna alla qualita', o la susina perde valore

Il 2016/17 sarà ricordata come la stagione delle quotazioni molto basse per la susina Angeleno. Diciamola tutta: si è esagerato; 80 tonnellate ad ettaro, come molti agricoltori sono arrivati a produrre, raccogliendo con degli agevolatori (imbuti) per fare prima, non sono più ammissibili. Il risultato? Liquidazioni medie da 25 cent/kg.


Foto d'archivio

Un tecnico, che preferisce non apparire con il proprio nome ("tengo famiglia", precisa), ci dà la sua versione. "Abbiamo calcato troppo la mano. Quest'anno la qualità non è stata all'altezza. Corriamo il rischio di 'sputtanare' la varietà (sia concesso il francesismo, ndr), se già non l'abbiamo fatto. Quantità troppo elevate di susine Angeleno intasano i mercati e fanno inevitabilmente abbassare i prezzi. Abbiamo un prodotto ottimo: non roviniamolo come abbiamo fatto con le pesche puntando alle tonnellate per far girare la ruota delle strutture".


Foto d'archivio

Diciamoci le cose per migliorare, non nascondiamo la polvere sotto al tappeto è il concetto del tecnico, che porta esempi concreti. "Abbiamo portato la varietà all'esasperazione. Per carità, siamo stati bravi, ma ora occorre fare un passo indietro. E si tratta di mettere in pratica poche mosse. La prima è una potatura più razionale. Poi diradare e, infine, raccogliere in due o tre stacchi. In tal modo, dovremmo scendere da 60-80 tonnellate l'ettaro a 40-45 ton/ha. E la qualità, credetemi, ne trarrà giovamento".


Foto d'archivio

Ad oggi invece si punta ai volumi, inseguendo il miraggio di PLV miracolose. Ma non è più tempo di miracoli. "Porto un esempio - precisa il tecnico - che calza a pennello. Conosco due produttori, entrambi romagnoli. Uno ha prodotto 80 ton/ha e ha avuto 20 centesimi di liquidazione. Un altro, che punta alla qualità, ne ha raccolte 40 ton/ha con quotazione media di 40 centesimi. La PLV è stata di circa 16mila euro l'ettaro per entrambi. Però i clienti del secondo hanno mangiato frutti più buoni e il prossimo anno cercheranno ancora il suo prodotto. Se tutti si comportassero come il frutticoltore virtuoso, i consumatori comprerebbero di più l'Angeleno".

Si è ancora in tempo per un cambio di rotta, ma cooperative e strutture private devono mettere in pratica il verbo della qualità, non teorizzarlo soltanto. E gli agricoltori pure. Il sistema non può perdere credibilità anche nella susina Angeleno, così come accaduto per fin troppe referenze.