Batteriosi del kiwi nel ravennate: la parola agli agricoltori
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Mazzotti ha un'azienda agricola di 9 ettari, gestita perfettamente. Lavorazioni, diserbi, scoline, sfalci dell'erba, tutto è come da manuale. "Quest'anno - dice - grazie alla carenza di piogge, abbiamo potuto lavorare molte più giornate così da arrivare in primavera in una buona situazione. Ed è anche per questo che mai mi sarei aspettato un nuovo attacco, così imponente, della batteriosi del kiwi".
Sintomi su kiwi infetto, con il caratteristico essudato rossastro
Come riportato già in precedenza (cfr. FreshPlaza del 21/03/2017) nella provincia di Ravenna ci sono molti timori, quasi come nel 2012 quando si ebbe una forte epidemia. "In bibliografia - aggiunge Mazzotti - si legge che molto spesso i sintomi si ripresentano quando l'annata è piovosa, ma quest'anno, in autunno e inverno, nella nostra zona c'è stata ben poca pioggia. Ora l'unica soluzione è quella di abbattere e bruciare".
Mazzotti ripercorre la storia travagliata del suo appezzamento di kiwi (in totale possiede 4,5 ettari di actinidia). Nel 2012, in febbraio, la colonnina di mercurio scese fino a -20 °C, danneggiando moltissime piante. Il 15 ottobre 2014 una violenta grandinata colpì ulteriormente le piante causando, probabilmente, l'ingresso del batterio".
Flaviano Mazzotti, agricoltore di Faenza con 9 ettari fra pesco e kiwi
"I primi sintomi - dice Mazzotti - li ho visti nel 2015 su alcune piante femmina. Ma si è trattato di pochi casi. Nel 2016 sono stati colpiti i maschi ed è stato un attacco massiccio, con il 50% delle piante maschili colpite. Quest'anno il batterio ha colpito di nuovo le femmine e, finora, ho contato almeno 60-70 piante che presentano il classico e terribile essudato rossastro".