Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Possibili due distinte categorie merceologiche

Agricoltori, commerciali e Gdo: serve un'alleanza per salvare le pesche

Agli agricoltori è stato già chiesto troppo. Ora potrebbero darsi una svegliata i commerciali, unendo le proprie forze per dare vita a una classificazione delle pesche che sia utile ai consumatori. E, allo stesso modo, i referenti della Grande distribuzione dovrebbero impegnarsi e sposare questa linea. Pesche buone e belle, suddivise in due sole linee commerciali determinate dal gusto: ecco la chiave del futuro ritorno al successo di pesche e nettarine.

Questo il semplice concetto emerso venerdì 2 febbraio 2017 a Santarcangelo di Romagna durante un convegno tenuto dal ricercatore del Crpv Stefano Foschi e organizzato dal Consorzio Agrario Adriatico.


L'incontro di venerdì 2 febbraio 2017

"Sono circa 12 anni che lo vado ripetendo – ha esordito Foschi – ma nessuno si è mosso. Intendo dire che servirebbe suddividere le pesche e nettarine nelle tipologie "dolce e croccante" e "succosa e dissetante", così che il consumatore abbia un'idea di cosa compra quando è al supermercato. Invece c'è un unico calderone con tutte le pesche e pesche noci insieme, indistinte; e i consumi calano perché il consumatore non sa mai cosa mangerà. Considerate le liquidazioni in campagna, 4 volte su 5 al di sotto dei costi di produzione, credo che il comparto debba decidere cosa fare".
E tale ruolo tocca alle grandi Op private e alle cooperative.


Stefano Foschi durante una mostra pomologica nel 2016

Ma cosa vuole davvero il consumatore quando cerca, se ancora la cerca, una pesca? "Un'indagine di qualche anno fa – ha spiegato Foschi – ma di certo ancora valida, mostrava che l'87% dei consumatori, a livello europeo, cerca pesche dolci, con °Brix elevato. In Germania, la tipologia più richiesta è la subacida, quella che io inserisco nella categoria "succosa e dissetante".



Quindi o dolci, o subacide, punto. Poi c'è il parametro del colore, e il rosso è quello che attira di più. Non bisogna aggiungere altre complicazioni. L'indagine (Isafruit era il nome del progetto) ha messo in luce che età e sesso non condizionano queste scelte. Occorre valorizzare le pesche e nettarine per linee commerciali definite dal gusto.



Foschi è poi passato a descrivere le principali varietà, quelle che lui consiglierebbe di impiantare nell'area romagnola. Sarebbe poco utile, ora, fare l'elenco delle varietà, citandole una per una. Basti però riassumere che il parametro più richiesto è quello della gradevolezza al gusto.

Servono però pesche che si possano raccogliere al momento giusto, quindi che abbiano una buona tenuta. La platea degli agricoltori di venerdì era costituita per lo più da agricoltori che conferiscono ai mercati all'ingrosso di Rimini e di Cesena. A loro occorrono tipologie che facciano calibro e siano buonissime da mangiare perché vengono vendute nell'arco di poche ore presso i fruttivendoli e gli ambulanti.



Un nostro consiglio per chi pensa di fare un nuovo impianto nell'annata 2017-2018: leggete l'elenco delle varietà consigliate, fatevi consigliare da tecnici e vivaisti, ma prima di scegliere verificate di persona. Fatevi indicare gli impianti già in essere e parlate con il collega agricoltore, guardate di persona le pesche, assaggiatele, verificate a occhio il calibro medio. Poi tirate le somme. Perché leggendo solo le liste tutte le varietà sono sempre "belle, brave e buone".