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Trentino, le prove per proteggere ciliegi e piccoli frutti

Drosophila suzukii: la difesa passiva integrata e' la migliore strategia

"In Trentino, ciliegie e piccoli frutti vanno protetti da Drosophila suzukii integrando più metodiche. In particolare occorre un'applicazione sull'area più vasta possibile di misure di prevenzione e sanitarie (pulizia e raccolta di tutti i frutti); cattura massale (solo su piccoli frutti); reti anti insetto; uso di insetticidi".


Centro congressi gremito

Tommaso Pantezzi, della Fondazione Mach di San Michele all'Adige (Trento), ieri mattina 25 gennaio 2017 ha tenuto una relazione sulla difesa contro il temibile moscerino della frutta D. suzukii. Il meeting si è svolto a Verona, presso la sala convegni di Verona Mercato, con la collaborazione di Confagricoltura, Cia, Coldiretti, Confcooperative e collegio dei periti agrari.


Il tavolo dei relatori.

"Dove possibile, è bene mettere impianti di reti – ha detto Pantezzi – così da proteggere le produzioni anche dalla pioggia e dalla grandine. Abbiamo svolto alcune prove al riguardo: fra queste, in Valsugana/Spera un impianto di mirtillo gigante è stato protetto da reti in tutta la superficie di 2 ettari. La rete ha fori di dimensione 1x1 millimetri. La copertura va messa da poco prima dell'invaiatura fino a fine raccolta. In questo impianto, la difesa avviene senza l'uso di insetticidi".


Tommaso Pantezzi della Fondazione Mach.

Gli accorgimenti da avere sono l'uso di una rete abbondante, ben appoggiata al terreno, con l'unione accurata dei vari pezzi tra loro. Con le reti, l'efficacia raggiunge il 99%. La qualità dei frutti non ne ha risentito". In un impianto di lampone, pur avendo lasciato aperto il lunotto superiore in testata di tunnel, non si sono avuti danni significativi.

Su ciliegio, sono state effettuate prove che prevedevano sia teli antipioggia, sia rete anti insetto con maglie da 0,49 x 0,77 mm. Gli interventi insetticidi contro la mosca sono comunque da effettuare, perché questo insetto sverna nel terreno. Anche in questo caso, la difesa passiva è stata efficace, con danni non significativi (2%). Per verifica, è stata tolta la rete e i frutti lasciati sono stati colpiti da Drosophila per il 44%.



"Il 2016 è stata un'annata molto difficile sul fronte Drosophila – ha detto l'esperto – per via delle condizioni meteo con inverno precedente mite. Abbiamo contato fino a 2500 adulti per settimana nelle trappole. In alcuni monitoraggi 2016 su piccoli frutti, abbiamo registrato in agosto il 31% di frutti infestati sotto rete, contro il 91% dei frutteti scoperti. In settembre, la percentuale di infestati è salita al 50%".
 
"Le reti antinsetto – ha concluso Pantezzi – sono il mezzo attualmente più efficace contro la Drosophila tra quelli testati in Trentino. Sulla base delle nostre esperienze, le strutture di protezione con rete anti insetto a gabbia possono consentire l'ingresso degli adulti dalle aperture sulle parti superiori. In situazioni critiche, ad esempio con vicinanza a boschi, incolti o impianti poco trattati, si consiglia la protezione a gabbia integrale, con chiusura anche sulle aperture al colmo. In linea di massima, le reti vanno messe sempre in anticipo rispetto all'invaiatura. Le reti non devono essere al limite, ma abbondanti a terra per garantire un fissaggio efficace".