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Intervista di FreshPlaza a Giorgio Mercuri: l'ortofrutta a cavallo tra il 2016 e il 2017

Il 2016 si è chiuso: un anno particolare che ha portato a non pochi sconvolgimenti nella produzione agricola. Condizioni climatiche particolari con stagioni non ben definite nelle loro caratteristiche termiche, di temperatura. Tutto ha avuto una ripercussione sulle colture, la loro maturazione, la raccolta e la lavorazione. Poi le gelate, la neve, le temperature artiche di questo primo assaggio del 2017.

A darci un quadro della situazione è Giorgio Mercuri, nuova guida di Agrinsieme, nonché presidente dell'Alleanza delle Cooperative Italiane settore Agroalimentare.

FreshPlaza (FP) - Feste di fine d'anno, inizio del nuovo, tempo di bilanci e di raffronti.
Giorgio Mercuri (GM) - "Abbiamo chiuso un 2016 dove in realtà i consumi, per quanto riguarda l'ortofrutta, sono stati in crescita e c'è stata un'attenzione rispetto agli anni passati sui prezzi, quindi una loro crescita che, naturalmente, si è riversata anche sulla parte produttiva dei nostri agricoltori. È anche vero che abbiamo vissuto una stagione 2016 particolare, le temperature non hanno distinto le stagioni, un anno che ha prolungato alcune coltivazioni rispetto ad altre. Nnel settore degli ortaggi in particolare, abbiamo vissuto una concentrazione della produzione in autunno, poi un inverno con un calo delle produzioni, causa della maggiore attenzione della grande distribuzione sulla ricerca di prodotti che non sempre siamo riusciti a soddisfare".

FP - Dopo le temperature miti, ecco il freddo polare di questi giorni, gravi danni per l'agricoltura e l'ortofrutta.
GM - "Con l'arrivo delle gelate e nevicate di questi giorni, soprattutto per alcuni prodotti si è verificata una vera e propria distruzione totale. La conseguenza è che non solo oggi non riusciamo a garantire l'approvvigionamento alla grande distribuzione, ma non lo saremo nemmeno nei prossimi mesi. In modo particolare per quanto riguarda il finocchio o il carciofo o alcuni prodotti come alcune crucifere che non resistono a temperature ancora più basse di -8 o -9 gradi centigradi.

Non siamo ancora in grado di quantificare le coltivazioni che non potremo più recuperare. Dobbiamo aspettare altri giorni per capire l'entità dei danni perché le temperature continuano a essere rigide e proseguono a esserci nevicate. Occorrerà un ritorno alla normalità. Prima di 10/15 giorni non saremo in grado di riportare sui mercati quantità importanti di prodotti.

Da sottolineare che oggi le zone più colpite sono la Puglia, una delle aree fortemente vocate per le orticole e la Sicilia dove hanno avuto grossi problemi per il crollo delle temperature. Nell'Isola, dove c'è già un'attenzione sulle colture invernali perché c'è già un discorso di produzione e quant'altro, la situazione meteo non ha garantito la sopravvivenza di alcune coltivazioni e comunque ha bloccato la crescita di altre.

FP -Disastro per molte colture, che notizie avete già avuto?
GM - Per quel che possiamo dire, abbiamo visto foto di vigneti completamente buttati giù dalla neve. Forse saranno danni recuperabili, ma a costi che l'agricoltore deve e dovrà sopportare. Sul discorso della frutta, non sappiamo quale sarà il danno finale che verrà fuori. A dicembre avevamo avuto temperature elevate fino alla vigilia di Natale, molte gemme dei nostri frutti erano pronte a sbocciare.

Cosa accadrà o è già accaduto a queste gemme che non erano in una fase dormiente e che hanno subito questo forte e brusco irrigidimento delle temperature? Lo scopriremo fra qualche giorno, comprendendo se hanno avuto dei danni e di che entità. Sono fenomeni straordinari che creano danni alle aziende e anche ai consumatori i quali dovranno subire un innalzamento inevitabile dei prezzi.

FP - Per forza di cose ci si troverà di fronte a un'invasione di prodotti dall'estero?
GM - Nei prossimi giorni la grande distribuzione, pur di mantenere il prodotto sullo scaffale, sarà obbligata ad approvvigionarsi fuori dal nostro Paese. E qui, massima attenzione al consumatore: nell'ortofrutta, per fortuna, è obbligatoria l'origine del prodotto in etichetta. Ci aspettiamo che tutti espongano questa origine, affinché il consumatore possa fare una scelta consapevole su quello che va acquistando".

Autore: G.G. per FreshPlaza
Data di pubblicazione: