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Intervista di FreshPlaza a Claudio Dall'Agata

Cosa deve diventare l'imballaggio ortofrutticolo per trasformarsi in valore?

"Sono anni che sento parlare di creazione di valore. Ma cosa significa questo quando parliamo di imballaggi per ortofrutta?" Questa la domanda che apre l'intervista realizzata da FreshPlaza con Claudio Dall'Agata, direttore di Bestack, Consorzio aperto tra aziende di produzione di imballaggi in cartone ondulato con particolare specializzazione nell'ortofrutta.



Il passaggio logico ed evolutivo da compiere, secondo il direttore, è quello che va dal costo, alla convenienza, fino al valore. "La domanda che dobbiamo porci quando ragioniamo sul costo degli imballaggi è la seguente: ha un costo inferiore al valore che crea? Se sì, allora l'imballaggio è utile. Se no, allora non è utile".



Come simbolo di un nuovo ragionamento in termini di utilità per la filiera, il Consorzio Bestack ha scelto l'immagine di una clessidra, realizzata fisicamente durante la Fiera di Rimini Macfrut 2016. "In primo luogo, come facile intuire da questa clessidra, dove la sabbia non scorre, c'è la capacità dell'imballaggio di fermare il tempo, diventando un elisir di lunga vita". Ma a un livello simbolico, l'ampolla inferiore, quella dove la sabbia è già caduta, rappresenta le funzioni imprescindibili del packaging, i suoi requisiti di resistenza, solidità, impilabilità, eccetera. Poi c'è tutta la la sabbia che deve ancora scorrere, cioè c'è tutto il futuro, il livello superiore del packaging, la sua funzione in termini di utilità per la filiera.



Tra le funzioni cui Claudio Dall'Agata si riferisce ci sono non solo elementi come unicità, identità, esclusività, ma anche frontiere innovative come quelle dell'imballaggio attivo. "Se le fiere di settore sono interessanti? - osserva Dall'Agata - Sì, lo sono se hai qualcosa di interessante da dire e se riesci a dirlo nella maniera giusta a una platea qualificata. Prendiamo il caso dell'imballaggio attivo, un prodotto con effetti diretti sulla tenuta e conservatività del contenuto, un avanzamento scaturito dalla collaborazione con l'Università di Bologna e che oggi ha prodotto un sistema brevettato per incrementare la freschezza e la vita a scaffale della frutta, soprattutto quella estiva come fragole, albicocche e nettarine (cfr. FreshPlaza del 15/09/2016). Se non ne avessimo potuto parlarne di fronte a una platea nella quale erano presenti i rappresentanti della grande distribuzione tedesca, probabilmente l'eccezionale ricaduta di questo brevetto sarebbe rimasta un ragionamento teorico. E invece, proprio grazie all'interessamento dei nostri autorevoli interlocutori, si è tradotta immediatamente in un'occasione di miglioramento pratico nella gestione della frutta nel punto vendita".



Oltre alle indubbie conseguenze per la riduzione degli sprechi durante la catena di fornitura, l'imballaggio attivo consente alcune ottimizzazioni anche sul fronte della produzione frutticola. Disporre infatti di un packaging che allunga la vita della frutta, significa magari raccoglierla a un grado di maturazione maggiore, senza paura che si rovini troppo in fretta oppure risparmiare un giorno in più sulla catena del freddo, al contempo fidelizzando il consumatore che l'acquisterà.

"Ognuno fa il suo mestiere, e non sempre il cambiamento è semplice e rapido. Noi possiamo solo indicare una direzione, proporre, spiegare e comunicare la nostra visione. Ma alla fine sono i risultati quelli che contano".