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Con gli scavi ormai sul finire si parla di frigoconservazione.

Per le patate e' stata un'estate spumeggiante sul fronte dell'export

Decisamente questa sarà un'estate da ricordare, quantomeno per le patate. A luglio e nei primi giorni di agosto, una serie di congiunture favorevoli hanno infatti spinto l'export. "Quest'anno - ci spiega Roberto Piazza, direttore di Fedagro Acmo Bologna - la Francia ha avuto bisogno di patate perché le loro precoci erano in ritardo; hanno avuto problemi di peronospora e in diversi momenti le piogge hanno ritardato l'entrata nei campi per le operazioni di raccolta. Contemporaneamente anche la Spagna, dove normalmente si riforniscono i Francesi, si è trovata senza prodotto". Questo ha aperto il passo all'esportazione dall'Italia.



"A luglio e ai primi di agosto - riprende Piazza - sono partite dall'Italia quasi 10mila ton di patate, dall'Emilia-Romagna, ma anche dal Veneto". Al netto della vendita, a ciò si associano due elementi. Il primo è che l'export ha alleggerito il mercato interno: volumi minori si sono tradotti così in quotazioni per i produttori che oggi oscillano, in campagna, tra i 20 e i 22 eurocent al kg. "Sono quotazioni dignitose che ripagano dei costi di produzione, specie se si considera che in Emilia-Romagna, in Veneto, in Abruzzo, e nel viterbese si sono raggiunte rese anche dell'ordine di 50/60 ton/ha".

Il secondo elemento ha che vedere con le leggi non scritte del commercio: difficilmente chi si trova bene con un fornitore poi l'anno successivo lo cambia. Con l'esportazione di quest'estate, spiega il direttore di Fedagro Acmo Bologna, "ci siamo fatti notare con un prodotto di qualità e non è escluso che si siano aperte delle buone prospettive anche per l'anno prossimo".

Ora gli scavi in Emilia-Romagna sono alle loro battute finali, lo stesso vale per la zona di Grotte di Castro, mentre in Veneto sono già conclusi: ora si inizia a parlare di frigoconservazione per garantire la fornitura per tutto il resto della stagione. "La partenza - conclude Piazza - è buona e con un sistema coordinato come quello della patata italiana c'è un certo ottimismo per quello che ci riserveranno i prossimi mesi".