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Scambio di battute con il presidente nazionale di Federconsumatori

Rosario Trefiletti (Federconsumatori): 'I cuochi valorizzino frutta e verdura in televisione'

"La TV, bisogna ammetterlo, ha ancora una grande influenza sulla gente. Voglio perciò proporre ai cuochi presenti nelle decine di trasmissioni di cucina di valorizzare di più la frutta e la verdura creando piatti semplici, veloci e a base di vegetali di uso quotidiano e di stagione. L'impiattamento, come va di moda dire oggi, e le ricercatezze culinarie fanno show, però punterei anche sulla quotidianità di ricette semplici, a base delle nostre migliori produzioni della terra". Rosario Trefiletti, presidente nazionale di Federconsumatori, lancia questa idea dalle colonne di FreshPlaza dopo aver proposto un'ipotesi simile per la valorizzazione del cosiddetto "pesce dimenticato", quello spesso scartato dalle reti dei pescatori perché senza mercato.

"Io sono per un ritorno alla 'trattoria" che, almeno, si affianchi ai ristoranti stellati - sottolinea - Anche perché la maggior parte della gente può permettersi soltanto, o addirittura preferisce, la cucina tradizionale e semplice, legata ai sapori e alle cotture tradizionali". E, di certo, una ricetta tradizionale italiana privilegia l'uso della verdura rispetto ad altri ingredienti.


(foto di www.my-personaltrainer.it)

"Torniamo a valorizzare le zuppe – aggiunge Trefiletti – gli spaghetti conditi con le verdure, ortaggi come il dimenticato ramolaccio (una specie di ravanello, ndr), e tutto quello di 'popolare' che la modernità, e lo dico con un po' di nostalgia, ci ha tolto".

Budget delle famiglie sotto pressione
"La crisi economica non è stata ancora superata – prosegue il presidente – e chi afferma il contrario non conosce la realtà della maggior parte degli Italiani. E sapete perché i consumi sono ancora stabili? Il motivo sta in quel 40% di giovani disoccupati. Le famiglie, spesso i genitori in pensione, devono pensare a loro. E' un welfare casalingo che supera di gran lunga quello pubblico. Abbiamo stimato che la disoccupazione dei giovani costa alle relative famiglie d'origine 400 euro al mese. E questa è una cifra tolta ai consumi".



Per Trefiletti, volto noto in TV e sempre interpellato e per la sua grande competenza e disponibilità, il Governo dovrebbe investire di più sul lavoro. E' questa la priorità.

"Le famiglie spendono una marea di soldi nelle utenze – continua l'esperto – come gas, corrente elettrica, tasse locali. Sono almeno 3mila-4mila euro l'anno, a seconda delle zone. E non parliamo poi di chi paga un affitto mensile: in questi casi il budget per l'alimentazione rimane al palo. Dalle nostre stime, emerge che ogni famiglia spende circa 500 euro al mese per l'alimentazione. Una cifra che è diminuita al crescere delle tasse e delle utenze. L'ortofrutta è rimasta penalizzata più di ogni altro comparto in questa diminuzione di disponibilità finanziarie e, purtroppo, la gente è costretta a cercare le offerte che si susseguono continuamente. Ma la frutta in offerta, per ovvi motivi, non sempre può essere di qualità o del sapore che ci si aspetterebbe".



Forme alternative di vendita al dettaglio per gli ortofrutticoli
"Quando penso ai supermercati moderni – osserva Trefiletti – resto perplesso dall'eccessivo uso di packaging che si fa. Spesso vedo singoli frutti messi in vassoio e avvolti con tutti i tipi di cellophane. Credo che sia esagerato, anche perché questa operazione, ripetuta milioni di volte, contribuisce ad aumentare gli scarti e i rifiuti".

"I supermercati, ovviamente, sono indispensabili, ma non dimentichiamo i mercati rionali, i negozi di ortofrutta e la vendita diretta. Credo che tutte le forme di distribuzione vadano valorizzate e utilizzate, a seconda della comodità di ogni consumatore. Forse nel tempo c'è stata una corsa al supermercato sempre più grande, ma ora vedo un ritorno ad altre forme di approvvigionamento, più a misura d'uomo e con un maggiore contatto diretto fra consumatore e operatore".

"E questo – prosegue – è una diretta conseguenza del fatto che la Gdo spesso è troppo rigida, ferma nei suoi schemi. Il consumatore invece vuole essere maggiormente informato, conoscere la provenienza e l'origine dei prodotti. Le etichette, pur rispettando la legge, sono alle volte ingannevoli perché fanno sembrare italiani dei prodotti che in realtà vengono solo lavorati/confezionati nel nostro Paese. Inoltre, la Gdo spesso programma le offerte in inverno, slegandosi dalla realtà della stagione in corso. Sono consapevole che la programmazione, per loro, sia indispensabile ma, allo stesso tempo, ci vorrebbe maggiore elasticità".

Federconsumatori, costituita nel 1988 con il contributo della Cgil, è un'associazione senza scopo di lucro che ha come obiettivi prioritari l'informazione e la tutela di consumatori e utenti. Alla sua costituzione hanno contribuito anche esperti di consumerismo operanti nell'ambito universitario, dell'informazione e del Parlamento, impegnati da anni in difesa dei diritti dei consumatori.