
"La mission dell'azienda - spiega Valentina Borghi, la titolare - è da sempre verso il minor impatto possibile producendo un prodotto buono, nel rispetto dell'ambiente. Il primo passo in tal senso fu nel 1997, aderendo al disciplinare QC (Qualità Controllata, marchio dell'Emilia Romagna sull'agricoltura integrata, ndr), cui è seguita nel 2008 la certificazione da agricoltura biologica". La mission green si è poi tradotta in un impianto fotovoltaico da 600Kw annui e con un depuratore aziendale a fanghi biologici.

Valentina Borghi, titolare della Funghi Valentina.
"Queste good-practice - riprende la titolare - una dopo l'altra diventano un modo di essere, di fare agricoltura pulita e buona, che diventano anche elementi distintivi e brand reputation nelle strategie aziendali. Abbiamo così deciso di compiere un ulteriore passo nel miglioramento delle nostre performance misurando le emissioni, durante il proprio ciclo di vita di 1 kg di funghi prataioli bio freschi sgambati in cassetta".
Da qui sono arrivate, primo caso per una fungaia bio italiana, le certificazioni Carbon Footprint e PEF-Product Environmental Footprint. Nel primo caso la certificazione rappresenta un indicatore per la misurazione, il monitoraggio, la rendicontazione e la verifica delle emissioni e delle rimozioni di gas serra a livello di un prodotto o di un servizio ed è definita come la quantità totale di gas serra ad essi associata; la seconda invece misura, sulla base di vari criteri, l'impronta ambientale dei prodotti durante il loro ciclo di vita. Le informazioni relative alla PEF hanno l'obiettivo generale di ridurre gli impatti ambientali di prodotti e servizi, tenendo conto delle attività della catena di approvvigionamento (dall'estrazione delle materie prime, alla produzione, all'uso e alla gestione finale dei rifiuti).

"Con il supporto tecnico di LCA-lab - conclude la Borghi - siamo andati a percorrere la storia del prodotto dalle materie prime alla distribuzione. Nello specifico, l'analisi ci ha portato a dire che per ogni chilogrammo di funghi prataioli coltivati bianchi sgambati in cassetta la nostra emissione è di 2,99 kg di CO2 equivalenti, così distribuiti: 36% nei processi di produzione della torba (il substrato su cui crescono i funghi, ndr), 15% nel packaging in plastica, l'8% nel trasporto di fornitura del composto, altrettanto nel gas metano utilizzato nello stabilimento di produzione, e un 4% nell'energia elettrica utilizzata nello stabilimento di produzione. Grazie a questi preziosi dati non solo miglioreremo lo status di impatto ecologico ma sapremo esattamente dove e come realizzare un'azione di miglioramento delle proprie performance ambientali in maniera puntuale, efficace ed efficiente".
A Sana 2016, Funghi Valentina sarà presente nel padiglione 26, stand B87.