BiodiverSO al Clorofilla Film Festival
Il Clorofilla Film Festival nasce nell'ambito delle iniziative organizzate da Legambiente con la volontà di volgere lo sguardo, attraverso l'obiettivo di una telecamera, alla bellezza dell'ambiente e alla tutela ad esso legata.
Due gli appuntamenti previsti per questo Festival dedicato ai mini Oscar ambientali: il primo si svolgerà nella cornice di Porto Cesareo (provincia di Lecce) presso Torre Lapillo, splendido esempio di torre di avvistamento del 1568, grazie all'ospitalità del Centro di Educazione Ambientale di Porto Cesareo, il 7 luglio e il 25 agosto alle ore 21; il secondo sarà a Rispescia, frazione di Grosseto, in Toscana, dal 5 al 15 agosto. In entrambi gli appuntamenti si trasmetteranno e si proietteranno le ragioni che stanno alla base dell'idea di sviluppo sostenibile.
Alla giuria del Clorofilla Film Festival non sono passati inosservati, tra i video candidati, i docufilm "Episodi di Biodiversità orticola pugliese" prodotti da ECO-logica s.r.l. per il Progetto BiodiverSO che, nell'ambito del Piano di sviluppo rurale della Regione Puglia, mira al recupero delle varietà orticole a rischio di erosione genetica.
Il team BiodiverSO, guidato dal prof. Pietro Santamaria del Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali e Territoriali, comprende le Università di Bari, del Salento e di Foggia, l'Istituto di Bioscienze e BioRisorse del CNR e numerosi altri partner tra cui ECO-logica, casa editrice e società di architettura del paesaggio, che ha prodotto il documentario.
Il patrimonio orticolo pugliese, da ultimo, proprio grazie a BiodiverSO, ha inserito altri quattro ortaggi nell'elenco nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT). Sono diventati PAT, entrando nella lista dell'agricoltura italiana di qualità, i carciofi di Putignano, i cardoncelli, i cardoni ed il fagiolino dall'occhio. Tutti prodotti ben conosciuti e ricercati in Puglia. Ma sono oltre cento le varietà orticole classificate e studiate, recuperate nei piccoli appezzamenti pugliesi che non hanno ceduto all'agricoltura intensiva, consentendo così di salvare un patrimonio vegetale essenziale per l'agricoltura di domani. Permettendo già da oggi di recuperare gusti e caratteri che rischiavano di essere perduti per sempre. L'intreccio tra il livello scientifico e il livello culturale ed agronomico che la ri-scoperta di queste varietà comporta ha avuto come unico comune denominatore la biodiversità della Puglia.
Un "valore intrinseco" che la stessa Unione Europea definisce "fondamentale per il benessere umano e la prosperità economica".