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NAM-Nuova Area Mercatale di Bologna: bilancio positivo a 50 giorni dal trasferimento

Il 4 aprile scorso era arrivato il taglio del nastro ufficiale (cfr. FreshPlaza del 05/04/2016) della NAM, la Nuova Area Mercatale come sede rinnovata del mercato ortofrutticolo all'ingrosso di Bologna, preludio allo spostamento di tutti gli operatori di due settimane dopo. Una cinquantina di giorni dopo, ieri 23 maggio 2016, è arrivato un primo bilancio sul trasferimento, perché dalla vecchia alla nuova struttura di cose ne sono cambiate parecchie.

Gli operatori sono infatti passati in una strutta più piccola come metratura, occupata al 100%, senza cioè degli stand a serrande abbassate perché gli occupanti nel frattempo avevano chiuso, e senza la caratteristica struttura a due ali che contraddistingueva il vecchio mercato. Ma, soprattutto, si è passati a un nuovo sistema di movimentazione delle merci in ingresso (ogni stand ha le proprie aree di carico), ma soprattutto in uscita, con un sistema sviluppato e creato ad hoc per Bologna dalla Toyota Academy.

Com'era e com'è il mercato ortofrutticolo di Bologna. Scoprilo nella fotogallery di FreshPlaza.

Durante la presentazione dei primi 50 giorni di Nam - Nuova Area Mercatale. Da sinistra a destra: Valentino Di Pisa, grossista e presidente nazionale di Fedagromercati, Andrea Segrè, presidente del Caab, Alessandro Bonfiglioli, direttore generale del Caab, Renzo Mainetti, grossista e presidente di Fedagromercati Acmo Bologna, Lauro Guidi, presidente di Agribologna.

"Dopo una trentina giorni di lavoro il bilancio è sostanzialmente positivo", spiega Lauro Guidi, presidente del Consorzio Agribologna. Come la vecchia struttura, anche la nuova ha una sezione dedicata ai produttori del Consorzio, e non parliamo di cifre piccole, tuttavia dalla vecchia alla nuova postazione la superficie a disposizione si è ridotta di un 20%: "Abbiamo – riprende Guidi - 134 fornitori: se (la nuova logistica, ndr) funziona con noi, funziona con tutti. Avevamo perplessità sul flusso delle merci all'esterno più che all'interno".

Il sistema di movimentazioni delle merci è stato ampiamente (e con successo) testato prima dell'apertura, ma un conto sono delle prove a 'porte chiuse' un altro quando il mercato è nel suo pieno di attività. Così la domanda di tutti era se il sistema avrebbe retto alla prova del fuoco. E la risposta sembra essere decisamente positiva.

Com'era e com'è il mercato ortofrutticolo di Bologna. Scoprilo nella fotogallery di FreshPlaza.

Come appare il NAM - Nuova Area Mercatale, il nuovo mercato all'ingrosso di Bologna.

Ora, riprende il presidente di Agribologna, "siamo all'80% di input e arriveremo al 100% a fine giugno; non abbiamo riscontri negativi sui flussi in ingresso (leggasi sull'arrivo delle merci al mercato, ndr). Sui flussi verso l'esterno, con il nuovo sistema eravamo perplessi; dall'apertura ci sono voluti 4 giorni di assestamento, ma ad oggi il giudizio è positivo". In generale "i primi 34 giorni stanno dando un risultato interessante e il sentiment dei clienti è quello di un mercato compatto e pieno. Faccio i miei complimenti", chiosa Guidi.

Com'era e com'è il mercato ortofrutticolo di Bologna. Scoprilo nella fotogallery di FreshPlaza.

Le piazzole di carico alle spalle di ogni stand.

Sulla stessa lunghezza d'onda anche Renzo Mainetti, presidente di Fedagromercati Acmo Bologna, oltre che grossista sulla piazza bolognese. "Il lavoro a monte è quello che ha dato i frutti", spiega, ricordando quel cambio di passo nei rapporti aziende-direzione che si è avuto nei mesi di realizzazione della Nuova Area Mercatale, quando si è passati dal clima teso prima dell'accordo sul trasferimento alla collaborazione per realizzare una struttura che calzasse il più possibile a pennello con le esigenze degli operatori.

"Ci sono ancora alcune cose da mettere a punto, ma questo è normale", continua Mainetti. Sul tasto di questo clima collaborativo tra operatori e vertici della struttura batte, in positivo, anche Valentino Di Pisa, pure lui grossista a Bologna, oltre che presidente nazionale di Fedagromercati. Parla di "un risultato al di sopra delle nostre più rosee aspettative. Mentre prima occupavamo una casella verso il basso sul fronte nazionale per quanto riguardava struttura, logistica e organizzazione, oggi abbiamo abbondantemente recuperato posizione".

Insomma, per Di Pisa il mercato bolognese ha puntato pesantemente su una scommessa che, per ora, sta vincendo; cosa che invece altri non hanno fatto: "In Italia – ha commentato il presidente nazionale di Fedagromercati – ci sono mercati di primaria importanza che avrebbero bisogno di importanti investimenti organizzativi e infrastrutturali, vedi Milano che, a fronte dell'Expo, avrebbe potuto esprimersi di più".

Com'era e com'è il mercato ortofrutticolo di Bologna. Scoprilo nella fotogallery di FreshPlaza.

Un momento di attività al NAM.

Il giudizio sul trasferimento nella nuova struttura diventa ancora più positivo se si considera che per i grossisti di Bologna questo è stato il secondo trasferimento di sede in meno di 20 anni, un caso più unico che raro: nel 2000 il mercato si trasferì infatti dalla storica sede di via Fioravanti alla struttura successivamente svuotata quest'anno (dove, come noto, sorgerà il F.I.Co. Eataly World, i cui lavori sono già partiti).

"A fronte del trasferimento del 2000, che ebbe risultati disastrosi per giorni – riprende il presidente di Fedagromercati Acmo Bologna – questa volta i problemi sono stati risibili". In particolare quest'anno, all'apertura della nuova struttura, il sistema di movimentazione delle merci elaborato dalla Toyota e basato su una lettura di codici a barre, era andato inizialmente in tilt, costringendo gli operatori a tornare alla vecchia maniera; inoltre, tra gli standisti del lato Nord del NAM si è registrato, sempre nei primi giorni, un certo caos nella viabilità dello scarico/scarico, dovuto più che altro alla forma della struttura.

Com'era e com'è il mercato ortofrutticolo di Bologna. Scoprilo nella fotogallery di FreshPlaza.

Il nuovo sistema di movimentazione delle merci all'interno e in uscita dal nuovo mercato di Bologna è basato su un sistema di codici a barre.

Alessandro Bonfiglioli, direttore generale del Caab, snocciola i dati del successo del trasferimento: "Percorsi ridotti del 60%, contro una nostra stima iniziale del 50%. Il sistema a codici a barre della Toyota, che dalla vendita al carico per la spedizione prevede 6 letture, ha consentito di movimentare le merci in tempi inferiori del 20% rispetto agli obiettivi e di garantire una puntualità di consegne del 97%: gli spostamenti (delle merci vendute, dallo stand alle aree di carico per la spedizione, ndr) avvengono in un tempo inferiore ai 5 minuti nel 95% dei casi, mentre nel 90% dei casi il carico avviene sotto i 20 minuti".

Com'era e com'è il mercato ortofrutticolo di Bologna. Scoprilo nella fotogallery di FreshPlaza.

Tutto fatto in 12 mesi. Alessandro Bonfiglioli, dg del Caab, mostra la copertina del bilancio 2014 con il rendering del NAM e la copertina di quello del 2015 con un'immagine reale della nuova struttura.

Ma che il trasferimento sia andato a buon fine lo si può evincere da altri due elementi. Il primo è che, dopo anni di emorragie di aziende grossiste che lasciavano il mercato di Bologna (dalla trentina del passato si è passati alle attuali 16), ora la tendenza sembra invertirsi. Vista la nuova struttura, già un paio di soggetti si sono fatti avanti per poter diventare grossisti su Bologna. Oggi però il NAM è occupato al 100% e per nuovi operatori si dovrebbe mettere mano a quei 10mila mq di spazio edificatorio che ancora si hanno a disposizione.

Il secondo elemento: la Nuova Area Mercatale fa scuola perché, nelle parole del direttore generale, "è oggi la struttura all'ingrosso più avanzata e moderna d'Italia", così nella prima decade di giugno la nuova struttura accoglierà i presidenti e i direttori generali dei mercati ortofrutticoli di Milano, Torino, Firenze, Como, Napoli e Cagliari (strutture aderenti, come Bologna a Italmercati), per studiare il nuovo modello-Bologna.

Com'era e com'è il mercato ortofrutticolo di Bologna. Scoprilo nella fotogallery di FreshPlaza.

Una veduta dall'esterno del NAM.

"Con gli operatori – conclude Bonfiglioli – è ora aperto un tavolo per sfruttare al meglio le capacità di questa struttura"; in particolare dal punto di vista del marketing. "La struttura marketing – conclude il dg - ha cambiato lavoro: prima cercavamo venditori (cioè grossisti per riempire i vuoti della precedente struttura, ndr), oggi ci occupiamo di trovare clienti che possano essere interessatati ai punti di forza della nuova struttura: tracciabilità, tempi certi e certezza nella movimentazione".

"Dall'apertura sono stati movimentati 25mila pallet e ci sono stati soli 3 casi di conflitti delle letture dei barcode. Per una certa tipologia di cliente, questi sono dati molto interessanti", chiosa Andrea Segrè, presidente del Caab.

Ieri, intanto, sono stati presentati anche i dati del bilancio 2015 del Caab; che risulta essere in attivo per il quinto anno consecutivo. Il 2015 si è infatti chiuso con un utile netto di oltre 200mila euro, con un patrimonio netto che è poco al di sotto dei 78 milioni di euro (77.779.937 per l'esattezza). Nel 2015 Caab ha avviato l'estinzione del debito con il Comune di Bologna, risalente alla costituzione iniziale della società, e prevede di rimborsarlo interamente, per un importo di 15 milioni di euro, entro il 2017, con 3 anni di anticipo rispetto alle previsioni iniziali (la scadenza era fissata per il 2020).
Data di pubblicazione: