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Caporalato, Coop: +50% il numero delle ispezioni nei campi di raccolta del pomodoro da industria

Coop rilancia sul tema lotta al caporalato e, a due mesi di distanza dall'annuncio del varo della campagna "Buoni e Giusti Coop" nata per contrastare il lavoro nero soprattutto in 13 filiere ortofrutticole considerate a più alto rischio, volge la sua attenzione al pomodoro da industria, la filiera che più di tutti almeno nell'opinione pubblica impatta con il fenomeno criminale. Lo fa a margine del terzo rapporto "Agromafie e caporalato" presentato lo scorso 13 maggio a Roma dall'Osservatorio Placido Rizzotto di Flai Cgil i cui dati sono preoccupanti e impongono di non abbassare la guardia

Annunciato in previsione della imminente stagione estiva un potenziamento delle ispezioni in campo pari a un +50% rispetto all'anno scorso, a dimostrazione dell'impegno non di facciata che la prima catena della grande distribuzione italiana nonché grande organizzazione di consumatori destina al problema. Dalla partenza della campagna "Buoni e Giusti Coop" sono già state effettuate 120 ispezioni e la previsione per fine anno è arrivare a circa 400 ispezioni complessive*. (* Dato stimato e passibile di modifiche in base al numero delle aziende agricole coinvolte)



Ad oggi dopo gli agrumi interessati già nella scorso novembre gli auditor di Bureau Veritas, leader a livello mondiale nei servizi di ispezione, di verifica di conformità e di certificazione a cui Coop si affida, hanno lavorato sui campi di fragole e sono al momento impegnati su quelli destinati alla coltivazione di pomodoro pachino. Ad essere coinvolti non più soltanto come negli anni precedenti il varo della campagna gli 80 fornitori ortofrutticoli di prodotto a marchio Coop (per 7.200 aziende agricole), ma tutti gli 832 fornitori nazionali e locali di ortofrutta (per oltre 70.000 aziende agricole). A tutti i fornitori (e non solo ai suoi fornitori di prodotto a marchio) Coop ha chiesto di sottoscrivere l'adesione ai principi del Codice Etico che contempla una serie di impegni per il rispetto dei diritti dei lavoratori e prevede l'esecuzione di un piano di controlli a cui non si può venir meno, pena in caso di non-adesione l'esclusione dal circuito.

L'altro binario su cui si muove la campagna "Buoni e Giusti Coop", in stretto raccordo con il progetto lanciato a livello ministeriale già nel 2015, è l'invito all'adesione alla Rete del Lavoro Agricolo di Qualità. L' iscrizione attesta di essere un'azienda pulita, in regola con le leggi e i contratti di lavoro, non aver riportato condanne penali e non avere procedimenti in corso. Alle prime 7200 delle filiere ortofrutticole si aggiungono ora le altre 1500 aziende agricole coinvolte nella filiera del pomodoro da industria. (di cui il 15% opera nelle filiere più critiche per zona geografica e modalità di raccolta manuale).
Data di pubblicazione: