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Revisione delle macchine agricole: una seccatura o un modo per salvarsi la vita?

La disputa è proprio su queste due concezioni riguardanti la revisione delle macchine agricole: solo l'ennesimo seccante adempimento burocratico o qualcosa di vitale?

Fatto sta: dal prossimo 30 giugno, e non oltre il il 31 dicembre 2017, tutte le macchine agricole immatricolate entro il 1973 dovranno essere revisionate. Poi, entro il 31 dicembre 2018, dovranno essere revisionati tutte le macchine immatricolate fra il 1° gennaio 1974 e il 31 dicembre 1990. I trattori immatricolati fra il 1° gennaio del 1991 e il 31 dicembre 2010 sono da revisionare entro il 31 dicembre 2020. Le macchine più recenti, immatricolate dal 2011 al 2015, dovranno essere revisionate entro fine dicembre 2021.



Due giorni fa a Cesena, presso l'Istituto tecnico Agrario, Sauro Angelini ha organizzato e condotto un talk show di Agrilinea dal titolo "Agricoltura e sicurezza". Presenti, in platea, alcune classi di 4° e 5° dell'istituto tecnico, accompagnati dal dirigente scolastico Camillo Giorgi.



Dai dati è emerso che in Italia ben 700mila trattori (circa il 40-45%) non rispondono né alle regole europee né a quelle nazionali, quindi sono fuorilegge.


Macchina agricola o... catorcio?

Gli incidenti avvengono sì in situazioni di pendii, ma capitano più di frequente alle macchine obsolete, con freni ormai usurati, con freno a mano quasi mai funzionante, senza arco di protezione e cinture di sicurezza. Anche la doppia frizione, indispensabile nei frutteti quando si usano attrezzature come trinciatutto o atomizzatori, manca nelle macchine più vecchie.



"L'Inail ha creato un gruppo di lavoro ad hoc - ha detto Vincenzo Laurendi, del Dipartimento tecnologie di sicurezza dell'Inail - per definire le misure di sicurezza da adottare. E, rispetto alla Germania, abbiamo fatto qualcosa in più: oltre ai progetti abbiamo realizzato anche delle schede per ogni modello di trattore. In questo contesto c'è stata con la Regione Emilia-Romagna una proficua collaborazione. Ciò ci ha permesso di ridurre i costi della messa a norma. Il costo medio si aggira sui 1.000-1.200 euro. Capisco le difficoltà degli agricoltori, ma la messa a norma dei mezzi agricoli, oltre a essere imposta dalla legge, è anche un dovere morale".

La revisione, invece, dovrebbe costare qualche decina di euro (40-70 si è ipotizzato), all'incirca come per le automobili.

"L'Inail - ha continuato Laurendi - ha previsto un bando di 45 milioni di euro, che uscirà a giugno, per l'acquisto di macchine nuove. Nel 2017 saranno 35 i milioni di euro disponibili. Fondi che non sono pochi, ma neanche molti considerando che in Italia ci sono un 1.500.000 aziende agricole, di cui un milione quelle attive".



Dai dati Asaps si evince che nel 2014, nei campi italiani, ci sono stati 390 incidenti gravi (non è possibile conteggiare gli incidenti con feriti lievi) con 181 morti e 257 feriti. Un dato drammatico, se si fa il raffronto con le vittime in autostrada (321 secondo l'Istat nel 2013); solo che le vetture sfrecciano in autostrada 24 ore su 24 365 giorni l'anno, mentre in inverno i lavori in campagna sono quasi fermi. Nel 2015 i dati segnalano un calo dei morti in campo (attorno alle 100 unità), forse anche grazie agli interventi ai mezzi sul fronte della sicurezza (arco antiribaltamento e protezioni degli organi in movimento).