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Corsi di formazione sulla gestione della chioma degli agrumi a cura dell'agronomo Vito Vitelli

Dalla potatura, nuove opportunita' di lavoro per i giovani

Anche per il 2016, dalla Sicilia alla Sardegna, dalla Calabria al Lazio, passando per la Campania, Puglia e Basilicata, si svolgeranno i corsi sulla potatura degli agrumi, promossi dal Consorzio Vivaisti Lucani (COVIL) a cura dell'agronomo Vito Vitelli.

"Sempre più aziende agricole - racconta a FreshPlaza Vitelli - scelgono di investire sulla formazione del proprio personale al fine di garantire una corretta gestione della chioma delle piante di agrumi. Potare non significa semplicemente tagliare rami per conferire una bella forma finale all'albero. L'obiettivo degli interventi cesori è stabilire un giusto equilibrio tra le nuove ramificazioni e quelle che dovrebbero produrre. Attraverso i tagli, la pianta si rigenera e si riproduce. Tutto questo avviene in un processo continuo. Da qui, infatti, l'importanza di intervenire assiduamente tutti gli anni".



"E' un discorso che vale un po' per tutte le piante - continua l'agronomo - non solo per gli agrumi. Pianta più piccola, gestibile dal basso, rami non molto lunghi: queste le principali caratteristiche desiderabili".



Foto sopra: agrumeto allevato con sistemi innovativi di conduzione (piante compatte alte 2,3-2,5 m). Sotto invece: agrumeto allevato con sistemi tradizionali di conduzione (piante espanse alte oltre 4,0 m).



"Ma stiamo scoprendo l'acqua calda! Si pensi a Spagna, Sudafrica, California, Cile dove questi concetti di agrumicoltura avanzata sono del tutto ovvi e consolidati da decenni. Il problema è nostro, infatti, che siamo radicati a vecchi schemi e concetti di piante con lunghe ramificazioni disposte su sesti espansi. Ci si lamenta che i mercati puniscono, ma nel Sud Italia molti agrumeti sono gestiti, ancora, con tecniche colturali obsolete".



Partendo dallo studio dei fondamenti di fisiologia vegetale e dalle conoscenze del portamento (habitus) della pianta, correlato alla specie e alla varietà, gli interventi cesori devono mirare a un rimodellamento della chioma al fine di assicurare il giusto equilibrio tra attività vegetativa e sviluppo dei rami predisposti alla fruttificazione.

Entrando nel merito di come effettuare la potatura, Vitelli ha delineato cinque fasi principali. "Ai corsi di formazione è quasi meglio che partecipi chi non ha mai utilizzato le forbici, in quanto buona volontà e umiltà nell'imparare sono garanzia di grandi opportunità. Si impara un mestiere di cui veramente il mondo agricolo ha bisogno; non riuscire a gestire la chioma va a discapito prima della qualità, poi della quantità della produzione". Non potare bene le piante significa il fallimento per le aziende agricole!

I corsisti imparano a eseguire le cinque fasi, rigorosamente in sequenza.
Fase Uno. Apertura del "cono di luce centrale": consiste nel liberare la chioma dalle ramificazioni responsabili della occlusione e dell'ombreggiamento interno. "Per capire fin dove spingersi con i tagli, una regola pratica è immaginare, a lavoro finito, di calare dall'alto un ipotetico vaso e considerare la pianta un sorta di portavaso".



Fase due. Topping: taglio delle ramificazioni sporgenti oltre i 2,5-2,8 m di altezza circa. Tale operazione potrebbe essere eseguita manualmente (foto sotto a sinistra), oppure con l’ausilio di una barra potatrice (foto sotto a destra).




Clicca sul tasto "Play" per avviare il video su operazioni di prepotatura con barra potatrice


Fase tre. Leggero raccorciamento delle ramificazioni pendenti verso il basso: questo intervento è necessario per facilitare la gestione (manuale, meccanica e chimica) delle erbe infestanti presenti lungo la fila e in prossimità del tronco e favorire un maggiore arieggiamento e illuminazione della parte basale e del colletto della pianta, spesso colpito da organismi nocivi.



Fase quattro. "Riporto in sagoma" delle sporgenze laterali della chioma: consiste nel raccorciare i rami che sporgono oltre il naturale ingombro della chioma. I tagli stimoleranno l'emissione di nuove formazioni fruttifere, che entreranno in produzione nella stagione successiva.



Fase cinque. Pettinatura: deve essere rigorosamente eseguita dall'esterno guardando l'interno della chioma. Consiste nell'eliminare tutti i rami in soprannumero, deboli, debilitati e posti trasversalmente rispetto alla regolare disposizione a raggiera delle ramificazioni. "Facendo questo - spiega Vitelli - abbiamo l'opportunità di vedere una chioma perfetta, tanti rami che vanno dall'interno verso l'esterno, seguendo una precisa geometria. L'effetto ottico non è altro che il percorso che fa la luce nel penetrare attraverso le ramificazioni".



Il corso è organizzato in gruppi di max 8-10 persone; da rilevare che, rispetto agli Italiani, c'è una preponderante presenza di stranieri che mostrano maggiore entusiasmo e volontà. Si tratta comunque di manodopera che già è presente all'interno delle aziende. "Giovani e donne che, lavorando stagionalmente, vengono integrati anche nel lavoro di potatura. Un vantaggio economico per l'azienda, ma anche possibilità di intraprendere una nuova mansione per chi si forma".

"Le circa 6 ore totali (la durata del corso di formazione, NdR) sono più che sufficienti ad assimilare il metodo" conclude Vitelli.



Per maggiori informazioni:
Vito Vitelli - agronomo
CONSORZIO VIVAISTI LUCANI
Via Enrico Mattei, 28
75020 Scanzano Jonico (MT)
Tel./Fax: (+39) 0835 954775
Cell.: (+39) 339 2511629
Email: covilvivai@libero.it
Web: www.covilvivai.com
Blog: vitovitelli.blogspot.it