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Insieme ai nuovi marchi presentata anche una linea mix di mele

VI.P. Val Venosta presenta il restyling dei suoi marchi: protagoniste due coccinelle simbolo del sano e naturale

Sparisce l'Ortles, la montagna da 3.905 metri simbolo della valle; resta la coccinella rossa, cui però se ne accompagna una seconda, stavolta gialla; così come resta anche la scritta Val Venosta. In questo modo VI.P, l'Associazione delle Cooperative Ortofrutticole della Val Venosta rinnova la propria immagine con un restyling dei propri marchi: punta dell'iceberg di una più complessa rivisitazione della strategia aziendale.

Dal vecchio al nuovo. A sinistra il vecchio logo Val Venosta, a destra quello che in Italia sarà introdotto a breve.

Il nuovo marchio, destinato alle mele convenzionali, esprime due elementi fondanti. Il primo, l'indicazione geografica 'Val Venosta' che, oltre a essere un obbligo per l'etichettatura IGP, è un richiamo a un territorio che negli anni è entrato nell'immaginario collettivo del consumatore come "valle pulita, di grande bellezza e da cui vengono prodotti di qualità", sottolinea il direttore, Josef Wielander; da qui l'eliminazione dal logo dell'Ortles: Val Venosta parla già di sé. "Chiamarci Val Venosta - riprende Wielander – è una responsabilità. Con questo nome, tutti i produttori garantiscono di portare avanti un prodotto buono e sincero"; 'Mela buona e sincera' è appunto il nuovo claim VI.P.


Da sinistra a destra: Leonhard Wellenzohn, presidente associazione Bio - Val Venosta, Michael Grasser, direttore marketing, Josef Wielander, direttore, Thomas Oberhofer, presidente, e Fabio Zanesco, responsabile commerciale. In esposizione davanti a loro, i nuovi packaging per la linea convenzionale e per quella bio.

Il secondo elemento portante sono invece le coccinelle, simbolo per antonomasia dell'insetto utile e buono: quella rossa è simbolo di naturalità, essendo peraltro l'emblema della lotta integrata; quella gialla vuole indicare la qualità, la bontà e la salubrità delle mele Val Venosta, mentre il colore richiama appunto le mele gialle, cavallo di battaglia di VI.P. Il gioco delle coccinelle fa un po' il verso alle stelle Michelin, date agli chef migliori: "chi può vantarsi di avere due coccinelle?", scherza il direttore.

Mele Val Venosta con i nuovi marchi.

Al pari del prodotto tradizionale, è stato rivisitato anche il marchio della linea biologica, che in Val Venosta sta diventando sempre più importante, tanto da coprire l'8% della produzione totale. "Siamo uno dei maggiori produttori di mele biologiche in Europa – spiega Wielander – A commercianti e Gdo piace la nostra doppia linea biologica e tradizionale". Il nuovo logo bio bissa quello tradizionale, con la coccinella gialla che però diventa verde.


Mele bollinate con nuovo marchio bio di Val Venosta.

Restyling infine anche per la linea Amelie, la linea di mele di seconda categoria di VI.P. che in quanto tali non possono, secondo il disciplinare Igp, essere marchiate Val Venosta pur avendo le stesse qualità organolettiche del prodotto a denominazione d'origine. Anche in questo caso, arriva la coppia di coccinelle.


Tutti i nuovi marchi Val Venosta. Da sinistra a destra troviamo quello per i prodotti da coltivazione tradizionale, quello per il biologico e infine quello per la seconda categoria. Nella prima fila in alto i loghi italiani e internazionali, nella seconda quelli in lingua tedesca. Clicca qui per visualizzare i loghi in dimensioni maggiori.

In Italia il passaggio dai vecchi marchi a quelli nuovi avverrà a stretto giro, già dai primi giorni di marzo, mentre per l'estero bisognerà aspettare ancora un poco. Dopo la penisola, il prossimo paese dove avverrà il passaggio del testimone tra i marchi sarà la Spagna e l'idea è quello di farlo in occasione della fiera Fruit Attraction (Madrud, 5-7 ottobre 2016).


Josef Wielander, direttore di VI.P. Val Venosta.

Il passaggio dal vecchio al nuovo non è però una di quelle cose che si facciano con uno schiocco di dita, specie se il vecchio era già affermato, conosciuto e apprezzato. A sostegno del passaggio ai nuovi marchi è stata quindi prevista una strategia di comunicazione anche in-store, dai kit pop agli allestimenti speciali, dalle isole promozionali ai gadget ai packaging speciali: il leit motiv saranno sempre le due coccinelle. Dai primi di marzo, le stesse coccinelle saranno poi protagoniste di tante iniziative speciali tra cui anche un concorso su base nazionale.


Sopra e sotto: la nuova linea mix 'Le Coccinelle' nel formato monostrato.



Insieme ai marchi è stato rivisitato il packaging sia della linea tradizionale che di quella biologica, mentre verrà introdotta una nuova linea mix: 'Le Coccinelle'. Si tratta di confezioni in cassetta monostrato o in pack da 4, contenente mele di diversi colori: rossa (Stark), gialla (Golden Delicious) e bicolore (Gala o Pinova).


'Le Coccinelle' nel pack da 4 mele.

"Vogliamo differenziarci – riprende il direttore di VI.P. - e, per così dire, avere il naso un po' più avanti rispetto agli altri. (Con questa linea) pensiamo per esempio al papà che vuole la mela rossa, mentre la mamma la vuole gialla". Quest'ultima linea è ancora in fase di test ("faremo delle proposte ai buyer", dice Wielander) anche perché, per quanto vista dall'esterno possa sembrare banale, la confezione mix richiede una lavorazione specifica.

Tuttavia l'operazione di restyling dei marchi VI.P. rappresenta solo l'ultimo passo di gigantesco processo giocato dal campo allo scaffale; una sorta di effetto domino iniziato all'incirca un anno fa e dove la marca è solo l'ultimo di altri quattro pilastri portanti, dopo la coltivazione, il prodotto e il servizio.


Mele con il nuovo bollino.

"Abbiamo lavorato sulla strategia, abbiamo lavorato sulla lotta integrata, vedendone l'opportunità di sviluppi ulteriori, abbiamo lavorato sulla gestione dei magazzini e sul come dare al cliente esattamente la mela che ci chiedeva e non vogliamo mollare, al fine di garantire la massima naturalità delle nostre mele", ci spiega Michael Grasser, direttore marketing di VI.P. In questo, i nuovi marchi sono il modo per raccontare tutto il lavoro del consorzio al consumatore: il tema è, riprende il direttore marketing, "fare i progetti giusti e poi trasmetterli al consumatore; è qualcosa di più della comunicazione".


Michael Grasser, direttore marketing di VI.P. Val Venosta.

E' la differenza tra il logo e la marca: "il primo si fa, il secondo si merita. Un marchio è una promessa, un impegno che ci prendiamo e che dobbiamo portare avanti. Vogliamo che il consumatore capisca cosa desideriamo trasmettergli. Vogliamo raggiungere il suo cuore", conclude Grasser.