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"Opera incontra i pericoltori polesani. Granata: "Cosa c'e' da perdere nell'aggregazione?"



"Quando si intraprende un percorso nuovo, c'è sempre paura. Credo sia legittimo essere conservatori se si sta bene; la realtà media (tra i pericoltori, ndr) non è questa, però. Allora cosa c'è da perdere a cambiare rotta, anche solo per un anno?", queste le parole di Luca Granata (nella foto sopra), il direttore generale di Opera, invitato ieri sera 15 febbraio 2016 a un incontro con i frutticoltori del Polesine organizzato da Confagricoltura Rovigo.

Opera, nata meno di un anno fa, a oggi riunisce il 27% della produzione italiana di pere. Durante la serata sono stati presentati gli obiettivi di Opera, fin qui raggiunti, tra cui 93 milioni di euro di fatturato alla prima settimana di febbraio. Soprattutto, si è parlato degli obiettivi futuri: primo su tutti l'aggregazione di un numero sempre maggiore di produttori. Opera riunisce al momento 18 soggetti e, per poter pesare di più sul mercato, il suo primo, dichiarato, obiettivo è raggiungere le 500mila tonnellate di pere conferite all'anno (contro le poco più di 207mila attuali di questa stagione), tra prodotto fresco e destinato alla trasformazione.



"In 5 anni vogliamo diventare quello che altri sono per le mele, per il kiwi, per le banane", continua Granata, riferendosi alle esperienze commerciali di Melinda, Zespri e Chiquita, marchi riconosciuti a livello globale, anche sul fronte del prezzo. "Se saremo in tanti, ci metteremo la metà del tempo", chiosa il direttore generale di Opera in quella che è una chiamata all'aggregazione, in un settore che vede nella frammentazione uno dei suoi maggiori punti deboli.

FreshPlaza era presente all'incontro e nell'edizione di domani seguirà un approfondimento sulla serata: stay tuned!