Il mercato al dettaglio di frutta e verdura nell'analisi del Forum Cdo
Aumentare i consumi di frutta e verdura, facilitare gli acquisti, remunerare gli agricoltori: queste le priorità delle sessioni del Forum, durante il quale si è discusso su tutti i comparti. Oltre 300 i partecipanti da tutta Italia, fra i quali molti giovani imprenditori.
Ad aprire i lavori è stato l'assessore all'agricoltura dell'Emilia Romagna, Simona Caselli, la quale ha annunciato una più stretta collaborazione fra la Conferenza delle Regioni e le Università. "Può sembrare banale – ha detto l'assessore – ma occorre che la ricerca sia sempre più proiettata alle esigenze del mercato, e gli input su come orientarsi abbiano la direzione imprese-Università, e non viceversa".
Un momento dell'intervento di Simona Caselli.
Giancarlo Paola, direttore commerciale del gruppo Unicomm – gruppo Selex, ha affermato che "prosegue la diminuzione dei grandi ipermercati a favore di realtà distributive più piccole. Gli italiani mangiano meno, ma acquistano prodotti più costosi, perché ricchi di servizi. E a chi dice che la Gdo specula sulle spalle dei fornitori, dico che l'utile netto della Gdo è stato pari allo 0,1 per cento nel 2014. Nel 2007 era pari all'1,4 per cento. Da sottolineare un marcato aumento del 'nomadismo', vale a dire quei consumatori che fanno la spesa mediamente in tre strutture diverse, alla ricerca delle offerte migliori".
Paolo Corvo e Angelo Frascarelli.
"Mangiare bene, in modo salutare, costa ancora troppo" ha detto Paolo Corvo, sociologo dei consumi e docente all'Università delle scienze gastronomiche di Pollenzo (a Bra, in provincia di Cuneo). "All'Expo ho sentito giovani dire di aver mangiato al fast food perché economico, mentre per un pasto più salutare occorre spendere almeno 10 volte di più. Occorre trovare una soluzione affinché la qualità costi meno ma, allo stesso tempo, riesca a remunerare chi la produce".
Gabriele Fiorini, giovane imprenditore toscano, ha auspicato che anche in Italia prenda piede la consegna a domicilio della spesa dopo aver fatto l'ordine online oppure a un centralino. Giancarlo Paola gli ha risposto che, nel breve periodo, è più probabile che si sviluppi il ritiro della spesa fuori dal supermercato, in quanto la consegna a domicilio appare ancora troppo onerosa. Però si sta realmente pensando di andare nella direzione degli ordini online anche per l'agroalimentare.
Paolo De Castro, parlamentare europeo, ha ribadito alcuni concetti riguardanti l'evoluzione dei mercati agricoli. "L'intesa fra Stati Uniti e Unione Europea è basilare per il futuro della nostra agricoltura. Ci sono in ballo 15 miliardi di export e 9 di import: noi vendiamo per lo più prodotti finiti, gli Stati Uniti soprattutto commodity. Stiamo cercando di valorizzare i prodotti Dop e Igp che rappresentano il valore aggiunto della produzione italiana. Ma negli Usa le nostre regole non valgono, infatti il 90 per cento dei prodotti cosiddetti italiani venduti nel mercato statunitense, in realtà di italiano hanno solo una discutibile bandierina tricolore".
Sopra: Paolo De Castro. Sotto: Bernhard Scholz.
Bernhard Scholz, presidente della Compagnia delle Opere, è stato molto sincero nelle sue conclusioni: "Il primo impatto al Forum 2016 è stato accorgermi nuovamente dell'immensa complessità del settore agroalimentare in cui ogni comparto, ogni prodotto, è un mondo diverso. Ringrazio per la sincerità di aver detto della difficoltà di lavorare insieme. C'è chi ha parlato di impatto traumatico. C'è un dato di fatto: la collaborazione richiede un'intima decisione personale. E' fragile all'origine, e potente nel frutto. C'è una gratuità nell'approccio di base. E' per questo che sono contento di essere qui, perché chi lavora in agricoltura è più cosciente del fatto che tutto è dato, e questo rende possibile il dono. Proprio in nome di questo non dobbiamo nasconderci i problemi, ma affrontarli e affrontare il sacrificio".
A conclusione della due giorni romagnola, il presidente della Cdo Agroalimentare Camillo Gardini (in foto qui sopra) ha passato la parola al vescovo di Cassano allo Ionio monsignor Francesco Savino, che ha partecipato a tutto l'evento, dimostrando una particolare sensibilità per un settore che, anche nella sua Diocesi in provincia di Cosenza, riveste un ruolo fondamentale nell'economia: "Non c'è aggregazione senza compagnia. Date valore alla parola compagnia, altrimenti facciamo come tutti, pensiamo all'aggregazione e ci dimentichiamo le persone. Occorre fare i conti con la trascuratezza dell'io e l'influenza del potere. Ricordiamoci i tre pilastri della Dottrina sociale della Chiesa: sussidiarietà, bene comune e solidarietà".
Autore: Erreci per FreshPlaza