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Resoconto di una visita guidata

La Cooperativa Jolly apre il suo magazzino all’Universita' Cattolica di Piacenza

Lo scorso giovedì 15 ottobre 2015 è stata una giornata impegnativa per i ragazzi del primo anno del Corso di Laurea in Tecnologie Alimentari della Facoltà di Agraria dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, in visita presso la Cooperativa Jolly di Verzuolo (CN).

Alberto Vercesi e Matteo Gatti, docenti del corso "Prodotti di Origine Vegetale – Modulo Arboree", hanno accompagnato le giovani matricole a conoscere la realtà frutticola del cuneese. Il dott. Luca Castellino, tecnico di campo della Cooperativa Jolly, ha fatto conoscere alla delegazione piacentina l'importanza della frutticoltura piemontese, accompagnando gli studenti a visitare prima i frutteti dell' Az. Agricola Sacchetto Luigi e Figli S.S. di Lagnasco, una delle aziende fondatrici della Cooperativa nel 1988 e, successivamente, il magazzino di lavorazione e condizionamento della frutta della Cooperativa.



Gli studenti hanno così potuto constatare l'alta specializzazione raggiunta dal settore primario del territorio saluzzese nelle produzioni frutticole, conoscendo in particolar modo l'eccellenza e la qualità delle produzioni melicole ottenute sul territorio, risultato di un'interazione ottimale fra caratteristiche pedoclimatiche, oculata scelta di varietà e capacità imprenditoriale degli agricoltori.

E' stato inoltre fatto osservare agli studenti come la qualità stessa della produzione cuneese di mele a buccia rossa sia stata premiata a partire dal 2012 dall'Unione Europea con il riconoscimento della denominazione Mela Rossa Cuneo IGP.

Castellino ha aggiunto: "Il comparto frutticolo, dai comuni di Lagnasco e Verzuolo, ha iniziato a espandersi anche nei comuni limitrofi nel secondo dopo guerra specializzandosi, oltre che nelle produzioni di campo, anche nella lavorazione e nel condizionamento della frutta nel post-raccolta, diventando uno dei poli leader a livello nazionale. Nei magazzini di conservazione e condizionamento cuneesi si lavora infatti, oltre alla frutta prodotta sul territorio, anche frutta proveniente da altre regioni d'Italia."

Nel corso della visita, i ragazzi sono venuti inoltre a conoscenza delle difficoltà registrate dal settore frutticolo negli ultimi anni, scoprendo il problema della batteriosi del kiwi (agente patogeno PSA) che in soli due anni ha portato all'estirpo del 20% (= circa mille ettari) degli actinidieti piemontesi oltre alle difficoltà di mercato delle pesche degli ultimi anni, ma anche e soprattutto l'alta specializzazione del comparto, l'importanza della tecnica colturale, l'attenzione che viene riservata alla lotta integrata e l'evoluzione del panorama varietale che si sta registrando nel settore frutticolo piemontese e che sta portando alla realizzazione di nuovi impianti di melo, di susino e di piccoli frutti al fine di soddisfare le esigenze di un mercato in continua evoluzione.


Un momento della visita in campo.

Parlando di pomacee, è emerso l'interesse dell'areale piemontese nei confronti della coltura del pero, delle sue tecniche di coltivazione e di difesa e di come, considerando le richieste crescenti di mercato, possa rappresentare un'alternativa valida all'espianto dei vecchi frutteti.

Visitando gli impianti è emerso altresì l'interesse per il susino "Angeleno". "La Cooperativa Jolly storicamente ha creduto in questo prodotto - aggiunge Castellino - la lavorazione è iniziata nella prima decade di settembre e proseguirà sino alla fine di novembre. Si tratta di una varietà tardiva, che si conserva in cella per 90 giorni senza particolari problemi di imbrunimento della polpa, risultando pertanto idonea all'esportazione anche oltremare verso destinazioni come Canada, Egitto e Paesi Arabi".


Una fase del confezionamento delle susine Angeleno.

Castellino ha poi spiegato agli studenti l'importanza degli indici di maturazione (test di Lugol della degradazione dell'amido per il melo, misurazione della durezza della polpa e dei gradi Brix per tutte le specie frutticole) al fine di stabilire la giusta epoca per l'inizio dello stacco dei frutti delle diverse specie, in ottica di una buona frigoconservazione del prodotto. A tal proposito, ha confermato come la Cooperativa abbia stabilito in oggi, lunedì 19 ottobre 2015, la prima data utile per l'inizio della raccolta del kiwi Hayward, varietà che ancora oggi rappresenta la quasi totalità della produzione piemontese di Actinidia.

Nelle strutture della Coop. Jolly gli studenti hanno potuto osservare i due differenti siti di conservazione e di lavorazione della frutta. In primis hanno visitato l'impianto di lavorazione (calibratura e confezionamento) e di conservazione di pesche/nettarine, susine e kiwi, per poi recarsi nella struttura di 11 celle adibita esclusivamente alla conservazione delle mele.



Si è potuto così osservare dal vivo quanto appreso nelle aule della sede piacentina dell'Università Cattolica: le modalità di conferimento della frutta dalla campagna, l'importanza del sistema di tracciabilità, le modalità di frigoconservazione, le operazioni di calibratura, le modalità di confezionamento nei diversi imballaggi, le operazioni di carico e spedizione del prodotto confezionato (nello specifico susino Angeleno).


Susine Angeleno confezionate in cartone monostrato.

Nel corso della visita, Castellino ha spiegato, oltre l'importanza delle certificazioni volontarie cui si sottopone il magazzino, come l'85% del prodotto confezionato sia destinato all'esportazione, con le destinazioni più disparate: prevalentemente UK, Germania e Repubblica Ceca per l'Europa, Canada, Egitto, Sud America e Paesi Arabi per i Paesi d'oltremare.

Michele Lerda
, responsabile della logistica e del confezionamento, ha aggiunto: "Quest'anno il magazzino ha confezionato circa 4mila tonnellate di pesche, rispondendo positivamente alle richieste di un mercato sempre più esigente in termini di packaging, etichettatura e qualità della lavorazione. I non addetti ai lavori spesso la definiscono "soltanto frutta", ma vendere un prodotto all'altro capo del mondo evidentemente non è soltanto questo. E' anche un lavoro di branding, difesa e tutela di un'eccellenza tutta piemontese".


In foto, da sinistra a destra: Michele Lerda, Luca Castellino ed Enea Giorgis.

Enea Giorgis, responsabile della conservazione e del confezionamento, oltre ad aver guidato la visita al magazzino spiegando nei dettagli il funzionamento di tutti i passaggi della frigoconservazione, della calibratura e del confezionamento, ha fornito ai ragazzi i principi del funzionamento della tecnologia ad atmosfera dinamica adottata nelle celle per la conservazione delle mele. "E' fondamentale conoscere – dice Giorgis – la fisiologia e il metabolismo del frutto al fine di variare le concentrazioni di O2, di CO2 e di N2 dell'atmosfera interna alla celle per arrivare ad avere un frutto perfetto anche dopo sei mesi di conservazione."

Al termine della visita, è stata consegnata a ciascun studente la Guida delle linee tecniche 2015 redatta dal CReSO di Manta (CN - oggi (oggi Fondazione piemontese per la ricerca in agricoltura).

Quando anche la campagna kiwi sarà terminata, torneremo alla Jolly per conoscere i volumi lavorati e commercializzati.