Soddisfazione degli organizzatori per la terza edizione di Agri Kiwi Expo: il commento del Prof. Costa
A conclusione della due-giorni, il patron della manifestazione, Vittorio Sambucci, non nasconde a FreshPlaza la propria soddisfazione per l'esito dell'evento, nonostante qualche importante defezione dell'ultim'ora (non erano presenti né il Sindaco di Cisterna, né la Provincia di Latina e nemmeno una rappresentanza della compagnia Zespri, come nelle precedenti edizioni).
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Gli ideatori e organizzatori della manifestazione: Roberto Morrillo e Vittorio Sambucci.
Oltre 60 gli sponsor partecipanti, con 58 stand presenti presso l'Area Espositiva "Tassinari Carrelli"; parallelamente, anche un convegno che ha visto la partecipazione di una quindicina di relatori tra docenti universitari, ricercatori, tecnici e responsabili di primarie aziende attive nei campi dell'irrigazione, concimazione e impollinazione.
Relatore d'eccezione, tra gli altri, il Prof. Guglielmo Costa dell'Università di Bologna (in foto qui sotto), al quale sono state affidate l'apertura e la chiusura dei lavori della giornata conclusiva.
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Il docente ha commentato: "Finalmente un evento sul kiwi nel quale non si è focalizzata l'attenzione soltanto sulla batteriosi. Si è parlato di Psa, ma solo il giusto. Quello che emerge è infatti l'esigenza, per il settore dell'actinidicoltura, di scongiurare il rischio che un frutto per sua natura 'biologico', poiché ha sempre richiesto in passato pochissimi trattamenti, possa smarrire la sua aura di salubrità sulla scia della lotta al batterio".
"La comunicazione al consumatore - ha concluso il Prof. Costa - deve rimanere l'obiettivo prioritario, congiuntamente alla ricerca della massima qualità. Proprio per questo ad Agri Kiwi Expo abbiamo portato quanto di meglio oggi la tecnica possa offrire. D'altra parte, però, quello che interessa all'agricoltore in termini qualitativi (grado Brix, percentuale di materia secca) non coincide con il percepito del consumatore. Se sfoglio le riviste quando sono dal dentista, vedo che i grandi marchi delle mele riescono a pubblicizzare il loro prodotto con continuità; lo stesso non può dirsi per il settore italiano del kiwi".
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