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Crescono ancora bio, etnico, vegetariano e vegan

Rapporto Coop 2015: ci sono i primi segnali di ripresa dei consumi

Probabilmente è ancora presto per brindare alla ripresa, ma almeno i dati del Rapporto Coop 2015 - 'La situazione delle famiglie italiane e i trend di consumo 2015', recentemente presentato (clicca qui per consultarlo), lasciano lo spazio a qualche barlume di speranza con una ripresa dei consumi, per quanto timida. Anche sul fronte alimentare, dove negli ultimi 3 anni gli italiani avevano tirato la cinghia per risparmiare 5 miliardi di euro e dove oggi, per la prima volta si torna a vedere un piccolo aumento: +0,2% nel 2014, con tutta una serie di segnali che lasciano intendere che il segno positivo lo vedremo anche nei prossimi anni.


E' stato presentato il Rapporto Coop 2015. Ogni anno scatta una fotografia dell'Italia, dal carrello della spesa, alle abitudini, alle rinunce (Fonte foto: Rapporto Coop 2015)

Dalla fotografia scattata da Coop emerge che in media ogni famiglia italiana spende al mese 436 euro in prodotti alimentari; per la prima volta da alcuni anni a questa parte arretra il downgrading, ossia la tendenza a orientarsi verso prodotti similari, ma più a buon mercato. Parallelamente, sul fronte della Gdo-Grande distribuzione organizzata, cala l'impatto delle promozioni e dei marchi commerciali (come le private label); tutti segnali che le famiglie italiane stanno allentando la cinghia.


Segnali di ripresa: nel carrello gli italiani fanno meno rinunce (Fonte foto: Rapporto Coop 2015)

Da notare inoltre come la ripresa dei consumi alimentari passi dai prodotti confezionati, segno anche di un cambiamento dei costumi. Nel primo semestre 2015 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente le vendite di prodotti confezionati sono cresciute dell'1,5%, mentre quelle di prodotti sfusi e che si vendono a peso sono calate dell'1,5%, eccezion fatta per frutta e verdura, che invece sono cresciuti del 4,6%.


Per gli italiani sono sempre più importanti i prodotti naturali, senza coloranti, senza Ogm. Clicca qui per consultare l'immagine ingrandita (Fonte foto: Rapporto Coop 2015)

E l'aumento degli acquisti di ortofrutta sfusa (oggi frutta e verdura coprono 800 grammi dei 2,8 chili di prodotti alimentari consumati in media dagli italiani) è uno dei segnali di come l'approccio italiano al cibo stia progressivamente cambiando. Non solo, per la prima volta dal boom economico, sta diminuendo il numero di calorie assunte al giorno (nel 2015 siamo a quota 3.540 contro le poco più di 3.600 dell'anno prima), e il consumatore italiano si sta dimostrando sempre più attento su quello che mette nel carrello della spesa. L'86% degli intervistati nella ricerca, infatti, reputa importante che quello che acquista sia al 100% naturale; l'84% desidera che sia senza coloranti, l'80% invece che sia ogm free. Il 70% degli intervistati inoltre sarebbe disposto a spendere di più per mangiare prodotti completamente naturali; il 65% per prodotti senza organismi geneticamente modificati, e il 62% per dei prodotti bio.


Per cosa sarebbero disposti a pagare di più gli italiani? Clicca qui per consultare l'immagine ingrandita (Fonte foto: Rapporto Coop 2015)

Italiani attenti a quel che mangiano, tant'è che il 45% dichiara di seguire uno stile alimentare. Ne è una riprova una crescita del 50% delle vendite di prodotti senza glutine nell'ultimo anno.


Quasi un italiano su due segue un qualche tipo di dieta, più degli europei, ma meno di cinesi e brasiliani (Fonte foto: Rapporto Coop 2015)

Ma su tutti gli stili, agli italiani piace bio, con numeri da capogiro. Nel Belpaese esistono oggi 1.400 supermercati bio e il giro d'affari di tutta la filiera vale 2,5 miliardi di euro, per un fatturato di vendite che nel volgere di un decennio è raddoppiato a ritmi del 20% all'anno e che oggi vale il 2,5% di tutte le vendite alimentari.


Le vendite di prodotti alimentari biologici crescono a ritmi vertiginosi: +20% all'anno (Fonte foto: Rapporto Coop 2015)

E, in fatto di stili alimentari aumenta, il numero di italiano disposti a rinunciare tout court a questo o quel prodotto. Un italiano su 10 è vegetariano, mentre il 2% della popolazione si dichiara vegana.

La diffusione di diete e l'attenzione a quello che si compra sono destinati ad avere effetti importanti sul carrello alimentare degli italiani. Intervistati su quali potrebbero essere i loro futuri acquisti, la stragrande maggioranza prevede una flessione nell'acquisto di carne, formaggi, piatti pronti, snack, dolci; unici prodotti previsti in aumento sono la frutta e la verdura, mentre in una proiezione ancora più futura si immaginano che la dieta sarà sempre più formata da prodotti ogm, vegani, bio, dietetici e sempre meno tipicamente locali e della tradizione.


Secondo gli italiani come cambierà l'alimentazione in un domani? Clicca qui per consultare l'immagine ingrandita (Fonte foto: Rapporto Coop 2015)

Infine, complice l'effetto Expo, la presenza in Italia di comunità straniere sempre più ampie e radicate e la diffusione dei viaggi verso mete lontane, sta prendendo sempre più piede il mangiare etnico che finora, nel 2015, registra un +18% rispetto all'anno precedente. Solo nella Gdo questo genere di prodotti alimentari vale 160 milioni di euro, mentre nel complesso il giro d'affari di prodotti alimentari stranieri certificati vale 2,1 miliardi di euro.

Infine una nota dolente, quella sullo spreco alimentare. Ogni anno, in Italia finiscono nella spazzatura alimenti per 8,1 miliardi di euro, 3,3 chili in media a famiglia, alla settimana, 30 euro in media al mese per ogni famiglia e se 6 italiani su 10 si dichiarano attenti a non buttare alimenti, 1 su 10 resta sprecone.


Ogni settimana le famiglie italiane buttano alimenti per 30; meno spreconi i sardi, mentre l'Abruzzo è maglia nera (Fonte foto: Rapporto Coop 2015)

Per consultare l'anteprima digitale del rapporto Coop clicca qui. Per scaricarne una copia in .pdf, clicca qui.