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Ma cresce il fenomeno dell'e-commerce

Retail: i consumatori preferiscono i negozi piccoli, vicini e con prodotti scontati

Discount, supermercato tradizionale, negozio di prossimità o il più innovativo rivenditore online?

Fare la spesa non è semplice e le opzioni di scelta per il consumatore possono essere diverse. In questo settore tutto cambia in modo vertiginoso e l'unica certezza è proprio la mancanza di stabilità.

Attraverso uno studio accurato, diffuso nei mesi scorsi, il Fung Business Intelligence Centre (FBIC)/Global Retail & Tecnology ha esaminato i cambiamenti in atto nel settore retail per quanto riguarda l'area alimentare passando per gli Stati Uniti d'America, il Regno Unito, la Francia, la Germania e la Cina.

In primo luogo, dalla ricerca emerge un vero e proprio boom per quanto riguarda la diffusione dei discount e cioè dei canali di vendita a prezzi scontati.

La crisi economica sta portando sempre più rivenditori verso politiche di marketing che mettono gli sconti in primo piano. Con in testa Aldi e Lidl, nello scorso anno i discount hanno registrato un incremento importante di vendite e guadagnato terreno in Regno Unito, Italia, Spagna, Polonia, Stati Uniti d'America e Australia.

Solo per fare un esempio, Schwarz Group, proprietario del marchio Lidl, nel 2014 ha scalato le classifiche nazionali dei rivenditori passando dalla quinta alla quarta posizione.

Altri rivenditori sono riusciti a migliorare la loro posizione ingrandendo i loro negozi, introducendo più linee di prodotti e migliorando la qualità dell'offerta.

Un'altra tendenza affermata riguarda la diffusione di negozi più piccoli. Marchi affermati come Walmart, Carrefour e Tesco, per esempio, stanno puntando sempre più su piccoli negozi collocati nei bacini urbani, allontanandosi dal formato dei grandi magazzini della periferia.

C'è poi una diffusa preferenza, soprattutto nel Regno Unito e in Cina, per una spesa ridotta, composta da pochi prodotti; una spesa che magari può essere completata attraverso acquisti online. Generalmente gli acquisti online riguardano il settore non alimentare come ad esempio l'abbigliamento e l'elettronica, ma anche il settore alimentare sta vivendo questa trasformazione.

Nel Regno Unito il 6% della spesa di generi alimentari avviene online mentre gli Stati Uniti d'America sono in tal senso ancora molto indietro.

Al momento, considerati i costi di stoccaggio del cibo, oltre a quelli di produzione e consegna, il mercato alimentare online non è molto redditizio. Le cose però sono destinate a cambiare nei prossimi anni.

La sfida è quella di lanciarsi e proporre un modello di vendita di prodotti online che attraversi più canali contemporaneamente. E questo è proprio quello che stanno facendo grandi marchi come Walmart nel Nord America e Sainsbury nel Regno Unito.

Molto importanti e diffuse sono poi le "joint venture" che vedono la collaborazione tra più marchi. Iniziative, queste, che però devono essere studiate in ogni minimo dettaglio se si vuole riuscire a raggiungere il successo e incrementare i ricavi. Proporre un negozio in un paese straniero senza adattarlo alla nuova realtà rappresenterebbe un grandissimo errore. I formati dei supermercati devono invece essere personalizzati e avvicinarsi il più possibile alla domanda dei consumatori del luogo.

Per quanto riguarda il posizionamento del retail nel settore alimentare, gli Stati Uniti d'America sono al primo posto nel mondo (come si può vedere dal grafico di sotto).



In Cina si registra poi una crescita sorprendente del settore anche se la vendita al dettaglio dei generi alimentari resta ancora molto frammentata.



Al contrario nel Regno Unito c'è una forte concentrazione delle vendite al dettaglio in questo settore.



Come si può vedere dalla tabella riportata qui sotto Wallmart, sia nel 2013 che nel 2014, si è posizionato tra rivenditori mondiali con i maggiori introiti economici. In buona posizione anche Kroger e Tesco.



I ricavi di Kroger sono stati potenziati da una fusione con Harris Teeter e dalla sua acquisizione, nel 2013, di vitacost.com.

Il Gruppo Schwarz con Lidl e Kaufland, nel 2014 ha sorpassato Carrefour anche se nel 2013 la situazione è stata invece inversa.

Rielaborazione FreshPlaza su fonte: FBIC/Global Retail & Tecnology