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Entro il 2020 questo mercato crescerà del 300%

La Cina e' leader mondiale nelle vendite online di prodotti alimentari

Secondo la classifica dei 10 maggiori mercati per le vendite alimentari online stilata da IGD, la Cina non è solo l'attuale leader mondiale nel settore, ma nei prossimi cinque anni (da qui al 2020) crescerà talmente tanto da quadruplicare (e più) il valore di questo mercato, staccando nettamente economie molto avanzate nel settore come Regno Unito e Stati Uniti.

Secondo il rapporto, infatti, oggi in Cina le vendite online di prodotti alimentari valgono qualcosa come 41 miliardi di dollari (nel Regno Unito, seconda in questa classifica, valgono 15 miliardi; 12 in Giappone, terzo big nella classifica).

Ebbene, entro il 2020 raggiungeranno quota 178 miliardi di dollari, a dispetto di Regno Unito e Giappone che raggiungeranno rispettivamente quota 28 e 22 miliardi di dollari.


I 10 maggiori mercati alimentari online secondo IGD, con i valori di oggi e quelli stimati per il 2020 (Fonte: IGD.com)

In Cina la crescita di questo settore vede tassi molto maggiori rispetto alle altre potenze economiche mondiali e le cause sono diverse: prima di tutto l'accesso alla rete, con sempre più cinesi che possono collegarsi a Internet, unito alla diffusione di tecnologie mobile come smartphone.

Gioca inoltre a favore anche l'aumento dei redditi, in una nazione dove i prodotti alimentari sono spesso visti come un bene di lusso accessibile. Infine c'è la particolarità del mercato alimentare online cinese: a differenza di quanto avviene negli altri paesi, qui la maggior parte delle vendite avviene attraverso piattaforme digitali "pure", cioè che non hanno una catena nel mondo reale: è il caso di Tmall, del gruppo Alibaba, e di JD.com. Questi negozi virtuali sono nati su Internet, al contrario di quant'è capitato altrove dove il supermercato fisico si è espanso alla rete, aprendo una sorta di "punto vendita virtuale".

Sebbene in misura (molto) minore anche gli altri paesi della top 10 stilata da IGD stanno vedendo tassi di crescita positivi nel mercato delle vendite alimentari online, con una differenza rispetto al mercato cinese. Se in Cina abbiamo infatti parlato di negozi virtuali puri, altrove si moltiplicano nuove forme e soluzioni di acquisto online, o meglio nuove forme di consegna/ritiro di dei prodotti alimentari acquistati sul web.

Il Regno Unito è secondo maggiore mercato delle vendite alimentari online, con il 27% dei consumatori che dichiarano di effettuare acquisti sul web almeno una volta al mese, mentre l'11% già definisce questo come il modo principale di fare la spesa; ebbene, qui sta guadagnando piede la formula del click&collect, una forma di acquisto su Internet che prevede sia poi lo stesso consumatore a ritirare la merce in un punto fisso. L'apertura di sempre più "punti di raccolta" sparsi sul territorio nazionale permette da un lato di raggiungere località sempre più remote, dall'altro di fidelizzare il cliente. La scorsa settimana Asda, una delle maggiori catene alimentari inglesi, ha aperto a Haydock il suo primo punto di raccolta completamente automatizzato e aperto 24 ore al giorno. Questo concetto potrebbe presto essere copiato anche dai competitor di Asda, come Walmart.


L'home page di TMall, uno dei maggiori supermercati virtuali della Cina.

Anche in Belgio si sta sperimentando la formula del click&collect, con Carrefour che ha introdotto il servizio pensando a un target specifico, quello degli impiegati d'ufficio che non hanno il tempo, finito di lavorare, di andare in un supermercato a fare la spesa; in questo caso la consegna avviene direttamente nel parcheggio dell'ufficio del cliente.

In Germania, settimo nel ranking mondiale stilato da IGD, recenti ricerche di mercato dimostrano che i consumatori tedeschi sono sempre più propensi e meno scettici sul comprare alimenti su Internet e di conseguenza catene come Rewe e i discount come Aldi e Lidl stanno investendo molto in questo settore.

Negli Stati Uniti Walmart stima - riferisce IGD - che entro il 2017 il 6% del suo fatturato verrà dalle vendite online e dalle cosiddette vendite digitali in store (quelle fatte all'interno del punto vendita, attraverso un terminale).

Se si analizzano attentamente le soluzioni per le vendite online citate poco sopra (in particolare quelle nel Regno Unito e in Belgio), ci si renderà conto che uno dei temi maggiori del settore è quello delle consegne: come portare la merce in mano al cliente? E su questo fronte Amazon è particolarmente attiva. Con il suo servizio Amazon Prime Now il colosso delle vendite o line garantisce la consegna entro un'ora dall'ordine; questo servizio è per il momento disponibile in sole 14 città statunitensi; da questa settimana è stato esteso anche a Londra.

Rielaborazione FreshPLaza su fonte www.igd.com