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Irrigazione a goccia e nuovi sistemi di elaborazione dati

Nella California alle prese con la siccita' cambia il modo di irrigare i campi

"In un certo senso abbiamo dovuto imparare da capo tutto quello che sapevamo dell'irrigazione", spiega Tom Rogers. Coltiva 175 ettari a mandorle nella contea di Madera, in California, e come tutti i suoi colleghi di uno dei principali 'granai' degli States da ben quattro anni deve fronteggiare una siccità senza pari (cfr. FreshPlaza del 18/12/2014). Sempre a causa della siccità a Page, Arizona, una delle maggiori riserve idriche di tutti gli Stati Uniti è ai minimi storici: il bacino artificiale è al 45% della sua capacità ed entro settembre potrebbe scendere sotto i 320 metri sul livello del mare (fonte: Internazionale).

Per via della carenza idrica, da due anni Rogers irriga frutteti e piantagioni attingendo solo dalle falde, perché di acqua di superficie ormai non ce n'è più. "Nella fattoria di Rogers nulla viene dato per scontato e nulla viene sprecato, in particolare l'acqua", scrive Robert Rodriguez, del Fresno Bee, che ha dedicato un lungo articolo a come si sta correndo ai ripari dalla siccità californiana.


Le mandorle, coltivate soprattutto in California, sono una delle piante più avide d'acqua.

Negli anni l'agricoltore di Madera ha installato complicati sensori che misurano l'umidità del terreno, controllano l'irrigazione a goccia e ottimizzano tutto il sistema, irrigando più volte al giorno ma per meno tempo. I nuovi sistemi hanno permesso a Rogers di risparmiare il 25% d'acqua, in un momento in cui in California è molto acceso il dibattito sull'uso agricolo di una risorsa scarsa com'è appunto diventata quella idrica (cfr. FreshPlaza del 28/05/2015). In California 4 litri su 10 dell'acqua utilizzata finiscono nei campi, in particolare di mandorle, che qui hanno la loro culla (cfr. FreshPlaza del 20/01/2015) e che sono probabilmente la pianta più avida d'acqua sulla faccia del pianeta.

"E' cambiato molto nel modo in cui gli agricoltori innaffiano i loro raccolti", scrive Rodriguez, e questo è tanto più vero negli ultimi anni, con l'incalzare della siccità. Venti anni fa il 67% degli agricoltori californiani usava l'irrigazione per allagamento, esattamente come nelle risaie, o attraverso canali di scolo e solo il 16% usava l'irrigazione a goccia, ma negli anni la tendenza si è praticamente invertita. Oggi il 42% degli agricoltori della California usa l'irrigazione a goccia, il 43% ancora quella ad allagamento. Secondo il Board of California l'uso dell'irrigazione a goccia nella coltivazione delle mandorle ha permesso di ridurre di un terzo l'ammontare di acqua che serve per produrre un chilo di mandorle.


Da 4 anni la California è alle prese con la siccità e tutto quello che ne consegue: poche o zero piogge e i bacini di superficie in esaurimento.

"Non credo che scenderemo mai sotto il 25% di agricoltori che usano l'irrigazione ad allagamento - spiega Doug Parker, direttore dell'istituto della California per le risorse idriche, intervistato dal giornalista del Fresno Bee - perché semplicemente non si può evitare per alcune colture (diffuse in California, come cotone, riso, erba medica e altre). D'altro canto, quando il clima è umido e piovoso questo sistema ha un suo senso; non ce l'ha invece quando ci troviamo in un periodo di siccità. E se la scarsità d'acqua continuerà, il tema diventerà sempre più scottante".

Il cambiamento dei metodi con cui gli agricoltori irrigano i propri campi è stato spinto anche da un altro fattore, in un certo senso sempre legato alla carenza idrica: anche l'industria di settore si sta orientano sempre di più verso un'irrigazione che economizzi acqua. "Gli esperti - scrive Rodriguez - sostengono che il futuro della tecnologia d'irrigazione coinvolgerà sempre di più la precisione, l'automazione e la gestione dei dati", un po' come Rogers sta già facendo nei suoi 175 ettari di mandorleti.


In California l'agricoltura (specie per la produzione di mandorle, in foto) è responsabile del consumo del 40% dell'acqua.

I venture capitalist sono oggi sempre più attratti dalla ricerca di soluzioni per irrigare con meno acqua, tanto che la contea di Fresno è diventata patria di start-up specializzate proprio nello sviluppo di nuove tecnologie per l'uso efficiente dell'acqua.

Così a Fresno c'è una fattoria gestita dagli studenti della locale scuola statale e l'agronomo della struttura, Rob Willmott, usa un'app per smartphone creata apposta per gestire l'irrigazione: in remoto può comandare tutti gli impianti e un sistema di allarmi lo avvisa se c'è qualcosa che non va.


Soprattutto a Fresno sono nate molte start-up i cui prodotti aiutano gli agricoltori nell'irrigazione, per risparmiare acqua.

Il tema è quello delle informazioni, da raccogliere e tradurre per prendere le decisioni migliori in fatto di irrigazione. Un esempio è la H2O Optimizer, azienda di Fresno fondata da Brian Bassett, che raccoglie i dati provenienti da alcuni sensori collocati in campo, li elabora e fornisce raccomandazioni utili agli agricoltori sull'irrigazione. "Prendiamo tutte le informazioni che raccogliamo e attraverso dei modelli e a seconda dei dati di variabilità del suolo e del sensore possiamo dire per quanto tempo i coltivatori possono irrigare e in quale giorno", spiega Bassett a Rodriguez. Con il proprio sistema oggi l'azienda 'aiuta' i coltivatori, coprendo una superficie tra gli 8 e i 12 ettari, piantati soprattutto a vite.

Un altro esempio del settore citato dal Fresno Bee è la PowWow Energy, che ha ricevuto una sovvenzione dal dipartimento dell'energia della California per 2,3 milioni di dollari; serviranno per implementare un nuovo sistema di gestione dei dati. Similmente a quello dell'H2O Optimizer il sistema della PowWow raccoglie ed elabora i dati raccolti dai sensori e li traduce in un messaggio di testo inviato agli agricoltori. "Il cibo ha un'enorme impronta idrica - ha raccontato a Rodriguez il fondatore della PowWow Energy, Olivier Jerphagnon - ma d'altra parte l'industria agricola produce migliaia di posti di lavoro e l'impatto economico di un gallone di acqua è enorme. Non ho mai incontrato un agricoltore che deliberatamente sprecasse l'acqua: il nostro compito è dunque aiutare gli agricoltori a prendere la decisione giusta su come usare quel gallone".

Contro la siccità una pioggia... di fondi
In un'intesa recentemente sottoscritta dai maggiori organi governativi coinvolti, Dipartimento di Stato per l'Agricoltura (USDA), Servizio Forestale, Servizio per la tutela delle risorse naturali (NRCS) arriveranno dal governo di Washington 130 milioni di dollari nel corso del prossimo biennio; ne dà notizia il dipartimento di stato per l'Agricoltura.


Gli effetti della siccità in California

La cifra sale a 210 milioni di dollari considerando anche l'intervento di tutti gli altri player del contrattacco alla siccità: il Dipartimento degli Interni, lo Stato della California, organizzazioni no-profit e privati. Quest'intervento fa parte della Resilient Land and Water, piano d'interventi dell'amministrazione Obama per contrastare i cambiamenti climatici.

Obiettivo del progetto di partenariato sono le sorgenti della Sierra-Cascade, sorgenti da cui proviene l'acqua che bevono 25 milioni di californiani e gran parte di quella utilizzata in agricoltura a Sacramento e nella San Joacquin Valley. In più arriveranno 13,7 milioni di dollari a sostegno di agricoltori e allevatori danneggiati dalla siccità, mentre altri 6 saranno resi disponibili per le comunità colpite.

Il piano d'azione lanciato a livello governativa fa da paio con il piano acque dell'amministrazione californiana di Jerry Brown (cfr. FreshPlaza del 20/03/2015), che prevede una serie di obiettivi a breve e lungo termine per arrivare ad avere reti idriche e un sistema più efficiente nel giro dei prossimi cinque anni; piano che per il 2016 ha a bilancio per il sistema idrico della Sierra Nevada 81 milioni di dollari.

Rielaborazione FreshPlaza su fonte www.fresnobee.com