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Russia: raddoppiano i prezzi all'ingrosso dell'ortofrutta

Come riporta il locale ministero all'agricoltura, in alcune regioni della Russia i prezzi all'ingrosso di frutta e verdura hanno registrato un repentino aumento. A partire dal 2015, nella regione Centrale le quotazioni del cavolfiore sono raddoppiate raggiungendo 28,41 rubli (0,45 euro) al chilo. In altre regioni il prezzo è cresciuto di circa il 66% fino a 23,36 rubli (0,37 euro)/kg.

Stessa dinamica per le patate i cui prezzi hanno mostrato il maggiore incremento nel distretto federale nord-occidentale: crescita di 2,3 volte fino a 36,38 rubli (0,59 euro) mentre nel Paese mediamente la quotazione è aumentata del 36,3%. Raddoppio anche per le mele che hanno toccato i 62 rubli (1 euro) per chilo nella regione del Volga. La maggior parte delle aziende agricole russe però vende un chilo di mele a 52,26 rubli (0,85 euro), il che risulta comunque più caro di 2,4 volte rispetto alla fine del 2014.

Tutta l'ortofrutta è oggetto alle sanzioni approvate dal governo russo il 7 agosto del 2014 (cfr. FreshPlaza del 25/08/2014) e quindi non può essere importata in Russia da UE, USA, Norvegia, Australia e Canada.



Mosca monitora i prezzi dei prodotti alimentari
Le Autorità di Mosca hanno cominciato a pubblicare in Internet i dati di monitoraggio sui prezzi dei prodotti alimentari nella capitale russa. Secondo quanto riferito dal direttore del Dipartimento del commercio e dei servizi di Mosca, Alexey Nemeriuk, le informazioni sulle quotazioni dei prodotti saranno aggiornate ogni lunedì.

"La questione delle variazioni dei prezzi - ha dichiarato Nemeriuk - è una delle più rilevanti e in parte anche sensibile per la nostra popolazione. Abbiamo aperto una sezione sul nostro sito dove ciascuno può consultare gli esiti del monitoraggio effettuato dai nostri esperti su 40 categorie di prodotti". Per il momento il monitoraggio copre 24 tipi di prodotti di prima necessità che sono divisi in cinque gruppi, tra cui l'ortofrutta.

Inflazione alimentare rallenta nel mese di marzo
A marzo 2015, l'inflazione alimentare è diminuita al 1,6% rispetto al 3,7% di febbraio. Come segnalato dall'Istituto nazionale della statistica Rosstat, su base annua la crescita dei prezzi alimentari ha raggiunto il 23%.

Nel mese di marzo sono cresciuti anche i prezzi di determinate categorie dell'ortofrutta: aglio (+21,5%), banane (+6,6%), frutta secca (+5,2%), arance (+3,7%), cavoli, barbabietola, carote e uva (+1,8%). Intanto sono diminuiti i prezzi di pomodori e cetrioli, rispettivamente del 7,2% e del 2,3%. Stessa dinamica, seppur più lieve, mostrano cipolle (-0,5%), pere e mele (-0,4%).



La crisi favorisce le vendite di legumi in scatola
Le sanzioni e la forte svalutazione del rublo hanno spinto i consumatori russi a comprare più prodotti in scatola, in particolare mais, piselli e altri legumi. Nel 2014 le vendite del settore sono cresciute dal 20 al 65%. Tendenza rilevata anche nei principali supermercati russi: per esempio, nei punti vendita Dixie l'aumento delle vendite di inscatolati è stato del 10-15% rispetto all'anno precedente. Oltre a essere molto popolari come contorni o piatti singoli, i legumi in scatola vengono spesso utilizzati in Russia in qualità di ingredienti per insalate.

Prodotti locali, boom dei consumi
In base a un'indagine effettuata via Internet, gli esperti dell'agenzia Anketolog sono giunti alla conclusione che negli ultimi sei mesi il 33% dei Russi ha dato preferenza ai prodotti locali. Le scelte dei consumatori sono determinate dai prezzi più bassi rispetto ai prodotti importati. Oltre che per le quotazioni più accessibili (55%) la popolazione russa predilige i prodotti locali per i seguenti motivi: qualità/freschezza del prodotto (79%), gusto (57%) e minore impatto ambientale (53%).

Gli intervistati hanno peraltro segnalato aspetti positivi e negativi nella distribuzione dei prodotti locali nelle regioni russe. Tra i principali problemi sono state nominate le recenti chiusure di aziende agricole e il successivo licenziamento dei dipendenti (59%), nonché il rifiuto delle autorità locali a sostenerle economicamente (55%). Per quanto riguarda invece i segnali positivi, questi sono rappresentati dal maggior numero di acquisti di prodotti locali (88%), dalla riduzione dei concorrenti stranieri (58%) e dall'ampliamento della gamma di prodotti locali offerti nei supermercati (46%).

Approvato il programma di sviluppo per l'agricoltura
Il Ministero dell'Agricoltura russo riporta che entro il 2020 le importazioni dall'estero delle principali categorie dei prodotti alimentari dovranno essere ridotte; per gli ortaggi si parla del 70%. Inoltre gli agricoltori russi saranno sovvenzionati attraverso fondi statali per acquistare i macchinari necessari.

Il Ministero ha approvato il piano degli investimenti per una cifra complessiva pari a circa 10 miliardi di euro, che dovrà favorire la realizzazione di progetti mirati ad incrementare le produzioni locali che sostituiranno i prodotti alimentari importati. L'iniziativa si sviluppa nell'ambito del "Programma statale per lo sviluppo dell'agricoltura e per la gestione del mercato agricolo nel periodo 2013-2020".

Elaborazione FreshPlaza su fonte ICE MOSCA