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Monsanto non rinuncia a Syngenta dopo il no all'Opa da 46 miliardi di dollari

Syngenta ha comunicato lo scorso 8 maggio 2015 di aver respinto l'offerta d'acquisto presentata da Monsanto, che aveva messo sul piatto 449 franchi per ogni azione Syngenta, per una valutazione complessiva della società di 46 miliardi di dollari.

"La proposta di Monsanto non riflette le prospettive di crescita della strategia integrata di Syngenta e il significativo valore potenziale dell'innovazione della società e della sua posizione di leader di mercato", aveva dichiarato il chairman Michel Demaré, sottolineando che l'attuale valutazione di Syngenta è stata ingiustamente ridotta dall'apprezzamento della valuta elvetica.


Ma Monsanto, secondo fonti citate da Reuters, sarebbe intenzionata a proseguire il tentativo di scalata di Syngenta. La proposta contempla il pagamento di circa il 45% in denaro liquido; inoltre fornirebbe agli azionisti di Syngenta un premio molto attraente e una creazione di notevole valore ulteriore attraverso la proprietà continua nella società combinata. Monsanto ritiene che la fusione porterebbe un importante valore agli azionisti di entrambe le società. Si prevede che l'unione delle due società si tradurrà in importanti sinergie, in quanto la società porterà più soluzioni integrate ai clienti.

Monsanto, assieme ai propri consulenti finanziari e legali, ha dedicato notevoli quantità di tempo e risorse ad analizzare una potenziale unione di Syngenta e Monsanto ed è fiduciosa circa la sua abilità di ottenere tutti i necessari permessi normativi. Al momento, comunque, Monsanto non intende esprimere ulteriori commenti sulla presente questione.

Fonte: www.lastampa.it / www.businesswire.com
Data di pubblicazione: