Russia: nessuna revoca per l’embargo su frutta e verdura dalla UE
(Foto IlVelino.it)
La Russia vieta la riesportazione di prodotti agricoli dalla Bulgaria
L'Agenzia federale russa per la sorveglianza in ambito veterinario e fitosanitario (Rosselkhoznadzor) ha vietato la riesportazioni di prodotti vegetali provenienti dalla Bulgaria. Decisioni analoghe potrebbero essere adottate anche nei confronti di altri Paesi dell'Unione europea.
La misura introdotta in merito ai prodotti bulgari è stato il primo passo della Russia verso il rafforzamento del controllo sulle forniture. La Bulgaria infatti non sarebbe in grado di dare garanzie in merito, per esempio, alla contraffazione dei certificati su frutta e verdura. Nello specifico, l'agenzia fitosanitaria russa non ha potuto confermare l'origine delle mele riesportate per tramite della Bulgaria.
Mosca e Sofia stanno provvedendo a uno scambio di consultazioni per far chiarezza sulla questione apertasi dopo che il nuovo governo Borisov ha manifestato nuova vicinanza alla linea dell'Unione europea nei confronti di Mosca. (Fonte: novinite)
I Russi passano ai prodotti alimentari meno costosi
Lo shock dei prezzi non ha scoraggiato i russi dall'acquisto di prodotti alimentari. La Banca Centrale della Russia ha riconosciuto che la svalutazione del Rublo ha influenzato in maniera negativa la vita della maggior parte dei Russi.
Alcuni sociologi affermano però che lo shock dei prezzi è già passato e i cittadini spendono molto di più nei prodotti quotidiani, rispetto ai mesi di febbraio e gennaio. Allo stesso tempo i ricercatori hanno registrato una nuova tendenza: oggi i cittadini tornano a fare più spesso la spesa, ma non per piacere, piuttosto in cerca di prezzi più bassi nel settore alimentare.
Questi dati provengono da un sondaggio della Fondazione "Obshestvennoje Mnenije", svolta a febbraio fra 2.000 intervistati della Federazione Russa.
A differenza della crisi del 2008-2009, quella attuale sarà più dolorosa e colpirà più degli altri il ceto meno abbiente. Sono arrivati a questa conclusione gli economisti della Scuola superiore di economia (HSE) che hanno confrontato le ultime crisi dal punto di vista della riduzione della domanda.
Febbraio è stato il secondo mese di evidente calo economico nel Paese, causato dalle reciproche sanzioni e misure restrittive tra Russia e Occidente, così come dal calo del prezzo del petrolio. Sullo sfondo della crescita dei prezzi, a febbraio è continuata a peggiorare la situazione del consumi della popolazione.
Secondo l'indagine di marzo del centro di ricerca Romir, i redditi reali della popolazione nel 2015 sono diminuiti fino al 9%, rispetto al periodo analogo del 2014. La percentuale delle famiglie che ha effettuato grandi acquisti negli ultimi 6 mesi si è ridotta drasticamente. (Fonte: ICE MOSCA)