Tesco: in calo i primi risultati 2014/15
Quasi 6,4 miliardi di sterline (9 miliardi di euro) di perdita di fatturato rispetto al febbraio 2014. Un "buco" causato dalla svalutazione del suo patrimonio immobiliare (-4,7 miliardi di sterline), in particolare i supermercati inglesi, e dalle difficoltà sul mercato nazionale: le vendite sono in calo, oltre il 3% in dodici mesi. Dati al ribasso anche all'estero, in particolare in Corea del Sud, e deludenti le prestazioni in Europa.
I risultati del gruppo. (Clicca qui per ingrandire).
"E' stato un anno molto difficile per Tesco - ha dichiarato il direttore generale, Dave Lewis - I risultati che abbiamo pubblicato riflettono un deterioramento del mercato e, in modo più significativo, l'erosione della nostra competitività negli ultimi anni. Dobbiamo affrontare questa realtà, tirare una riga sul passato e cominciare a costruire. In realtà, stiamo già iniziando a vedere segnali incoraggianti".
"Negli ultimi sei mesi - ha continuato Lewis - abbiamo di nuovo messo al centro di tutto ciò che facciamo il consumatore. Concentrandoci sulla completa disponibilità, il servizio e la riduzione dei prezzi, abbiamo verificato un aumento costante nel flusso, nelle transazioni e, soprattutto, nei volumi. Sono in aumento i consumatori che stanno acquistando da Tesco.
"Il mercato è ancora difficile - ha aggiunto il DG - e non ci aspettiamo che cambi nei prossimi mesi. Se a questo si sommano i cambiamenti sostanziali che stiamo affrontando, si rischia di aumentare la volatilità delle performance a breve termine. La nostra chiara priorità è continuare a migliorare per i consumatori. E i cambiamenti che abbiamo fatto e continueremo a fare ci saranno d'aiuto".
Nonostante i proclami, però, il gruppo non sembra navigare in acque tranquille. La riorganizzazione decisa un paio di mesi fa prevede la chiusura (già portata a termine) di 43 punti vendita poco redditizi e cambiamenti sostanziosi nell'approccio commerciale, con il taglio di diecimila posti di lavoro. Ma sia le chiusure che i licenziamenti potrebbero aumentare. Tesco, poi, è anche oggetto di indagine da parte del Serious Fraud Office (SFO) per aver sovrastimato gli utili del primo semestre per ben 250 milioni di sterline.
Attualmente, nel Regno Unito, Tesco ha una quota di mercato del 28,4%, contro il 30,1% del 2012. Anche se Lewis ha indicato alcuni timidi segnali di ripresa (come l'incremento delle vendite dell'1% dopo un trend al ribasso che durava da 18 mesi) la crisi è profonda e riguarda un po' tutte le grandi insegne soprattutto se contrapposte a discount come Lidl e Aldi che continuano a crescere.
Le prospettive
"Nel corso dei prossimi dodici mesi - ha concluso Lewis - continueremo a concentrarci sulle nostre tre priorità: recuperare la competitività nel Regno Unito, proteggere e rafforzare lo stato patrimoniale e ripristinare la fiducia e la trasparenza dell'insegna e del brand".
"La priorità immediata resta reinvestire nell'offerta al consumatore per continuare a recuperare competitività nel Regno Unito".
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