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A Expo 2015 uno dei possibili scenari futuri del retail agroalimentare

Coop Italia indica un nuovo modo di fare la spesa

E' di quasi 15 milioni di euro il valore della partnership tra Expo e Coop per la realizzazione e la gestione di "Future food district", il padiglione di Expo 2015 dedicato al cibo del futuro e presentato sabato 14 marzo a Milano.



In questo che sarà un vero e proprio supermercato di 2.500 metri quadrati, il flusso di visitatori atteso è di 30mila persone al giorno che potranno acquistare i prodotti di cinque filiere, compresa quella ortofrutticola.

"Per noi - ha spiegato Marco Pedroni, presidente di Coop Italia - il cibo significa alimenti buoni e sicuri per tutti. La nostra è una scommessa non solo economica, ma anche sociale e culturale. Vogliamo essere presenti all'Expo di Milano perché vogliamo lasciare un segno".

"La nostra - ha continuato Pedroni - è una sfida tosta: costruire il supermercato del futuro. Il Future Food District non è una previsione astratta, ma esattamente quello che noi vorremmo fare nel supermercato del futuro: un mix tra storia e tradizione".


Secondo da sinistra, Giuseppe Sala, quindi Marco Pedroni e Carlo Ratti.

"Vorremmo che il supermercato del futuro fosse equo, solidale, come una piazza aperta. Un mix tra storia, tradizione e futuro, un ritorno al mercato delle origini, dove la socialità e la cultura diventano tratti del commercio e la tecnologia è al servizio del consumatore".

Coop lancia dunque il supermercato del futuro, quello in cui basterà un gesto della mano per avere tutte le informazioni sui prodotti, anche quelle che oggi sono poco accessibili e non si trovano in una etichetta tradizionale. "A noi - ha precisato Pedroni - interessava una tecnologia utile, messa al servizio dell'uomo".

Ognuno degli oltre 1.500 prodotti esposti al Future Food District (tutti realizzati da fornitori in stabilimenti italiani) sarà infatti capace di "raccontare" ai visitatori la propria storia.


A Expo, Coop offrirà circa 1.500 prodotti "intelligenti", con il coinvolgimento di 90 imprese.

"In questo progetto non ci interessa la tecnologia in sé - ha confermato il direttore del Mit Senseable city laboratory di Boston, Carlo Ratti - ma solo in quanto strumento per provare esperienze nuove, di raccontare prodotti e fare interagire le persone".


Con un gesto della mano i consumatori potranno conoscere tutte le informazioni sul prodotto: la sua provenienza, la lavorazione, le proprietà, il tragitto, l'impatto ambientale.

All'esterno del padiglione, una piazza ospiterà l'aula del futuro, dove le scuole saranno coinvolte in percorsi interattivi. Sarà una vera incursione nella sicurezza alimentare e nel cibo sostenibile, in uno scenario in cui si potrà passare da larve e insetti (intese come cibo) alle fattorie del mare. Il supermercato del futuro sarà (anche) un prototipo in cui sperimentare i futuri metodi di vendita e comprendere i futuri trend della catena alimentare.

"Il modo in cui oggi la tecnologia si sposa con gli alimenti è una declinazione perfetta del tema di Expo - ha concluso il commissario unico dell'Esposizione, Giuseppe Sala - Oggi ci concentriamo sulla comunicazione perché è il momento di spiegare quella che sarà la magia di Expo".