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Poca offerta e prezzi elevati

Asparagi: ritardi in tutta Italia (e anche in Spagna)

La stagione degli asparagi italiani deve ancora entrare nel vivo. In Emilia Romagna (che normalmente copre un calendario da fine marzo/aprile a fine maggio/10 giugno), si stima un ritardo di circa due settimane e probabilmente si inizierà a raccogliere a cavallo di Pasqua. A determinare lo slittamento delle raccolte, sono stati soprattutto il ritorno del freddo e le piogge del febbraio scorso.



Ma anche nel Lazio si registrano ritardi, mentre la Puglia ha pochissimo prodotto. Scarsa anche la produzione della Sicilia, mentre le aree con sorgenti di acqua calda (in Veneto e nel Viterbese) hanno storicamente poca disponibilità. In base alle ultime informazioni, poi, sembra che anche in Spagna le raccolte siano posticipate.

Al momento gli operatori italiani sono costretti a importare ancora dal Messico e i prezzi sono elevati: nella Grande distribuzione organizzata un mazzo da mezzo chilo di asparagi può costare anche più di 5 euro!

Se negli ultimi due anni i picchi di produzione del Nord e del Centro-Sud Italia non hanno coinciso, permettendo una commercializzazione abbastanza tranquilla, con quantità immesse sul mercato quasi in maniera "controllata", il timore per questa campagna è che a inizio aprile si possano sovrapporre le offerte delle diverse aree produttive. Molto, comunque, dipenderà anche dalla ricettività del mercato.

Il prodotto italiano risente sul mercato interno della concorrenza spagnola, mentre sul fronte dell'export deve guardarsi dall'Ungheria.