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Trentini (Borsa paritetica): acquisti 2015 in lieve recupero in Italia

I dati Cepa sul mercato delle patate e la nuova campagna

Il 26 febbraio al Mipaaf, in occasione della firma per la costituzione dell'Organismo interprofessionale per la patata da industria, l'Ismea e il Cepa (Centro di documentazione per la patata) hanno presentato i dati dell'Osservatorio relativi all'andamento di mercato delle patate da consumo in Italia e in Europa e le prime informazioni sulla nuova produzione.

E' indubbio che la campagna 2014/15 sarà ricordata come una delle più difficili degli ultimi anni. A livello europeo, un aumento delle superfici di circa il 3,5% e una produzione eccezionale (+16%, la resa media per ettaro ha superato le 50 ton), anche a fronte di un calo dei consumi, hanno provocato un generalizzato calo delle quotazioni della materia prima, pagata a prezzi ben al di sotto del costo di produzione. E dopo un 2013 che, al contrario, aveva fatto registrare prezzi di mercato al di sopra della media.

Dunque anche le patate dovranno abituarsi a quelle fluttuazioni di mercato che da tempo stanno caratterizzando altri prodotti ortofrutticoli.


Patate da consumo nell’UE-5 (Fonte: NEPG - Novembre 2014). Clicca qui per ingrandire l'immagine.

La produzione di patate da consumo nei primi Paesi produttori in Europa
La produzione in Germania, primo paese produttore in Europa, nel 2014, è stata di oltre oltre 8,9 milioni di tonnellate di patate da consumo (+30% rispetto al 2013). Questi quantitativi sono stati ottenuti su più di 167.000 ettari. L'anno scorso l'incremento delle superfici è stato di poco superiore al 3,3%.

Anche in questo paese i consumi a tendono a diminuire (-2% su base annua) sebbene nell'ultimo quadrimestre sui sia registrato un leggero recupero (+2%). I prezzi si mantengono bassi e stabili intorno ai 7-10 cent/kg franco partenza.

Per quanto riguarda i nuovi investimenti 2015, le prime indicazioni danno una superficie in diminuzione del 5%, non sufficiente per un reale riequilibro del mercato.

Nel 2014 la produzione di patate in Francia ha superato i 6 milioni di ton, coltivati su oltre 121.400 ettari (dati CNIPT).

A gennaio, dopo le festività, si è verificato un importante ritorno agli acquisti (+8% rispetto al 2013/14), dovuto sia a un maggior numero di clienti che a un aumento di quantità richieste pro-capite.
Queste vendite di inizio anno hanno permesso di ridurre i volumi stoccati, che restano comunque molto elevati anche a causa di un export debole, soprattutto nel mese di dicembre (-11% rispetto alla media del periodo 2011/13). I prezzi medi di vendita sono contenuti, tra i 4 e i 6 cent/kg franco partenza; tale valore aumenta per le partite di qualità elevata che spuntano fino a 10-12 cent.

Per la campagna 2015 i dati provvisori stimano una riduzione delle superfici investite del 10% rispetto all'anno scorso.

Nel 2014 nel Regno Unito sono stati raccolti più di 5,1 milioni di ton di patate da consumo, per una superficie investita di 105.000 ettari.

I consumi tendono a calare, anche per un maggior attenzione allo spreco. Da agosto 2013 ad agosto 2014 si è registrato un calo del 2%. Il mercato inglese vende a prezzi molto contenuti e rischia di non terminare le quantità stoccate.

Per il 2015 si parla di una contrazione delle superfici attorno al 10-15% rispetto alla campagna precedente, riduzione che tuttavia potrebbe non essere sufficiente per un reale riequilibro del mercato interno.

Il Belgio nel 2014 ha fatto registrare incrementi produttivi molto importanti, sull'ordine del 25%. Anche le superfici investite nel 2014 segnano un più 7% rispetto al 2013 per un totale di 81.400 ettari.

Un leggerissimo aumento dei prezzi si è verificato per il prodotto da industria (cv. Bintje) che in questi giorni ha quotato un valore variabile intorno ai 2-3 cent/kg. Il prodotto da consumo di buona qualità spunta prezzi alti, compresi tra 4 e 6 cent/kg.

Per la campagna 2015 si prevede un calo delle superfici superiore al 10% circa.

Continua il momento difficile per il prodotto italiano che, oltre che della concorrenza straniera, soffre della riduzione dei consumi e, in alcuni casi, del calo qualitativo in conservazione, dovuto ad alcune patologie e all’andamento climatico sfavorevole dell’estate 2014.

Le prime indicazioni per la campagna 2015, a causa dei bassi prezzi liquidati, evidenziano un calo delle superfici coltivate attorno al 12% circa.

Per quanto riguarda i prezzi, nelle ultime tre settimane si è registrato un seppur lieve recupero dei prezzi nella Gdo che nella settimana 5/2015 erano scesi a 1,11 euro/kg. Si tratta comunque di prezzi molto contenuti rispetto agli anni precedenti, anche per la forte presenza sul mercato di prodotto nazionale e di importazione.

"Non è facile fare previsioni per il futuro - afferma Luciano Trentini, coordinatore della Borsa paritetica delle patate - In Europa ci sarà certamente un calo, valutabile intorno al 10% circa, delle superfici investite a patate da conservazione. Allo stesso tempo sembra scarsa l'offerta di patate precoci per la riduzione degli investimenti sia in Italia (-30% circa) che in alcuni paesi del Nord Africa e una produzione più contenuta (complessivamente inferiore del 20-25%). Se così sarà, si potrebbe assistere a un innalzamento del prezzo di mercato, che non permetterà ai produttori di recuperare la campagna in corso, ma sarà di buon auspico per l'avvio della stagione 2015/16".

Per quanto riguarda l'Emilia-Romagna, regione in cui vige il Contratto quadro stipulato fra le Organizzazione dei produttori Appe e Assopa e gli operatori commerciali, Luciano Trentini osserva: "Le vendite di gennaio sono state buone, segno che le patate conferite dai produttori in conto deposito - come previsto dal contratto quadro - continuano ad essere disponibili e di elevata qualità. La scelta di operare attraverso linee guida per la produzione di patate di qualità a produzione integrata, tutte coltivate in un territorio particolarmente vocato come quello emiliano, sta dando risultati positivi ed è una garanzia anche per i consumatori più esigenti".