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Le riflessioni di Piero Valdiserra (F.lli Rinaldi Importatori) sul mega cantiere della Fabbrica Contadina di Bologna

"Non e' tutto "Fico" quel che luccica"

Al Centro Agro Alimentare di Bologna (Caab) stanno partendo i grandi lavori che porteranno alla realizzazione di F.I.CO, la Fabbrica Italiana Contadina. Un investimento da più parti definito epocale per la città di Bologna, ma che ha sollevato anche non poche polemiche (cfr. FreshPlaza del 15/09/2014). FreshPlaza ha raccolto le riflessioni di Piero Valdiserra, responsabile marketing della F.lli Rinaldi Importatori SpA.



"Non ci ha sorpreso l'unanimità di consensi che l'idea di F.I.CO. ha accolto fin dall'inizio - spiega Valdiserra - Ma quando l'unanimità è plebiscitaria, immediata ed entusiasta, forse c'è qualcosa che non quadra. Quando soggetti normalmente non propensi ad offrire nemmeno un caffè si dicono disposti a corrispondere oboli di milioni di euro, di nuovo, forse c'è qualcosa che non quadra. O, anche, quando persone che si sono sempre disinteressate di agricoltura e di enogastronomia, prendono a dottoreggiare in ogni momento e in ogni salsa, forse c'è proprio qualcosa che non quadra".

Un po' di storia
"Con 3.000 anni di storia alle spalle - continua Valdiserra - e con tutte le sue torri, le sue chiese, i suoi palazzi, la sua antichissima Università, la sua fiera, le sue tante attività industriali, artigianali, commerciali e libero-professionali, oggi la città di Bologna ha un saldo turistico annuale di circa un milione di arrivi e due milioni di presenze; Milano arriva a 6,8 milioni di visitatori l'anno e Roma a 6,7 milioni".

"In base a dichiarazioni ufficiali, i visitatori annui stimati per F.I.CO. saranno 6 milioni. Se dividiamo questo dato per 365 giorni, otteniamo 16.438 visitatori al giorno: il pubblico medio di una squadra di serie A quando gioca in casa. Oppure l'affluenza media totale di una fiera professionale di medie dimensioni. Ogni giorno dell'anno, estate e inverno, sabati e festivi compresi, senza soste. Ma, ricordo, sei milioni sono i visitatori annui di Milano e di Roma! Non solo, su 7 milioni di visitatori l'anno si attesta la Tour Eiffel di Parigi, uno dei monumenti più conosciuti e visitati al mondo. E a 6 milioni si fermano il Metropolitan di New York e i Musei Vaticani. Attorno ai 5 milioni ci sono il British Museum, la Tate Modern e la National Gallery, tutti a Londra, e 4 sono i milioni di visitatori annui della Statua della Libertà di New York. In Italia, il Colosseo a Roma supera i 5,5 milioni di visitatori, Pompei è sui 2,5 milioni mentre la Galleria degli Uffizi di Firenze non arriva ai 2 milioni. Altro esempio è Gardaland, il primo parco a tema italiano, che registra ogni anno 2,7 milioni di visitatori".

"Se le cifre sono queste - osserva Valdiserra - come si pensa di poter fare un balzo, a Bologna, da uno a sei milioni di arrivi? Forse, puntando sull'alta suggestione di orti e campi, stalle e acquari, officine di produzione, laboratori, banchi serviti, grocery, ristoranti, come sostiene Andrea Segrè, ideatore di F.I.CO?".



La logistica
"Per non parlare della logistica - prosegue il manager - e del sistema di collegamenti di F.I.CO. alla città. Troppo spesso, quando aprono i cantieri non si sa ancora che fine faranno i collegamenti e anche in questo caso siamo ancora in alto mare".

"Ora, senza approfondire altro aspetti folkloristici legati alla fonetica o alla semantica, quel che ci interessa indicare è l'altro lato del F.I.CO, quello che troppo spesso resta in ombra nelle dichiarazioni ufficiali. Il progetto, per quanto affascinante sulla carta, ci pare molto ambizioso sul piano della sua capacità di attrazione turistica. Al limite dell'irrealtà, stando almeno alle cifre disponibili. In più, si configura come un corpo fisicamente staccato dal centro cittadino, e non ancora collegato a esso; né si sa quando e come lo sarà. A noi il progetto F.I.CO. evoca l'immagine dell'iceberg, di cui conosciamo appena la parte galleggiante, quella svelata alla stampa. Ma poco o nulla sappiamo della sua genesi. Insomma, per il momento, non abbiamo problemi a dichiarare che del progetto non abbiamo capito un F.I.CO. secco!".