"In realtà, gli anni sarebbero 52 - racconta a FreshPlaza il presidente, Stefano Andraghetti, dopo la conferenza stampa celebrativa di ieri a Bologna - Risale infatti al 1962 la nascita della Cooperativa Coltivatori Diretti di Conselice, che fino al 1972 ha diretto l'enopolio e poi costruito la nuova cantina sociale. Nel 1976 la cooperativa ha promosso il Centro economico servizi agricoli, il Cesac appunto, da cui è stata incorporata nel 2008".
"Ma la grande svolta è stata nel 1993, con l'entrata nel mondo cerealicolo che le ha permesso di iniziare a diversificare i suoi interessi, che ora spaziano dai comparti orticolo, vitivinicolo, pataticolo, mangimistico, a quelli cerealicolo, distributivo (con la Cooperativa Consumatori Conselicesi, 3C, NdA), impiantistico e delle agroforniture".
"Nel 2012 – prosegue Andraghetti - quando è scoppiata la crisi della Coop. Tre Spighe, il Cesac poteva contare su 800 soci e 4 sedi operative. E da lì è iniziato un percorso di acquisizioni, con i centri aziendali di Castel Guelfo (BO) e Argenta (FE), e poi anche della cooperativa Cometa di Medicina (BO), che hanno permesso al Cesac di entrare anche nel comparto delle colture orticole, delle patate e delle cipolle in particolare. E il progetto di ristrutturazione dei debiti ha portato il fatturato a 40,8 milioni di euro".
"Cesac – aggiunge il presidente - è oggi una struttura da 1.200 soci, 190 dipendenti (di cui la metà stagionali), 8 stabilimenti (3 specifici per l'orticolo) sparsi tra le province di Ravenna, Bologna e Ferrara, e un fatturato di 55 milioni di euro".
Cesac produce 48.000 tonnellate di patate (tra cui Bologna DOP e Selenella) e cipolle di Medicina (per cui richiederà il riconoscimento Igp), ma grazie all'esperienza di Cometa, lavora patate, cipolle, carote e zucca per la IV gamma e serve mense e ristorazione con un progetto di sviluppo in corso.
Per patate e cipolle, Cesac risente anche dell’embargo russo,che ha portato una maggiore affluenza dei prodotti francesi, tedeschi e dell’Est sul mercato italiano. "Col blocco del mercato russo - spiega Andraghetti - abbiamo perso il 15% delle vendite della cipolla bianca, che stiamo cercando di ricollocare sul mercato interno".
"La crescita rapida e costante anche in questi ultimi anni caratterizzati da una pesante crisi economica – conclude il presidente di Cesac – è frutto di una scelta precisa maturata dalla nostra cooperativa, che ha saputo mettersi in discussione per cogliere ogni opportunità di sviluppo".
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