La carne farebbe bene come frutta e verdura? Basta far dire ai dati quello che si vuole
Dal rapporto, nonostante i fiumi di studi e ricerche scientifiche a livello internazionale sugli effetti dannosi per la salute derivanti dall'eccessivo consumo di proteine animali, si afferma addirittura che mangiare carne fa bene e inoltre non comporta un significativo impatto ambientale.
Come ha fatto la lobby della carne ad arrivare ad un risultato tanto sorprendente, che rovescia tutto quanto finora noto e acquisito? Molto facile: basta giocare con i dati, per far dire loro ciò che pare e piace.
L'obiettivo del rapporto era infatti quello di proporre un nuovo approccio, denominato "Clessidra Ambientale", che valuta l'impatto di un alimento non più in termini assoluti (emissioni di CO2 per kg di carne), bensì sulla base delle quantità realmente consumate nell'ambito di una dieta corretta ed equilibrata(!)
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Come dire che se io mangio meno di 50 grammi di carne al giorno (un quantitativo già considerato rischioso per lo sviluppo di determinate patologie), il mio impatto ambientale e i danni che deriveranno alla mia salute saranno irrilevanti.
Il problema però sta nel fatto che, come diceva Totò: "E' la somma che fa il totale", quindi è nella sommatoria dei comportamenti individuali di consumo moltiplicati per miliardi di individui che si compie il disastro ambientale di proporzioni globali che ben conosciamo.
Il rapporto "La sostenibilità delle carni in Italia" arriva dunque a concludere quanto già si sapeva: salveremo questo pianeta (nonché preserveremo la nostra salute) solo riducendo drasticamente il consumo di carne.
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